Esce “Spettacolare”, il primo album di Maninni. Dopo Sanremo via al tour nei club: prima tappa a Molfetta

Si intitola “Spettacolare“, come il brano con cui è in gara per la prima volta al Festival di Sanremo, il primo album di Maninni in uscita domani.

«L’episodio di Sanremo Giovani dello scorso anno mi ha fatto crescere. C’è stata una lunga ricerca per un percorso di maturazione e crescita, credo di essere cresciuto tanto e ho imparato a mantenere la calma», racconta il cantante barese che l’anno scorso fu il primo dei non ammessi.

«Le mie influenze sono varie – racconta -, mio padre mi ha fatto conoscere il rock inglese e irlandese per poi conoscere il cantautorato italiano, da Dalla, Battisti fino a Cremonini. Lavoro con la chitarra, nasco come musicista e poi passo a diventare cantautore. Mi piace molto Geolier, mi piacerebbe lavorare con lui. Sono cresciuto con i Negramaro», continua confessando di «voler spingere di più sul palco anche con la voce perché il mio obiettivo è entrare nel cuore delle persone. È vero che il palco di Sanremo fa paura, ma appena sei lì ti senti nel cuore delle persone», aggiunge Maninni.

«Non sto vivendo Sanremo come una gara ma come un modo per fare arrivare la mia musica a più persone possibile. Non faccio musica per cercare la popolarità, la faccio perché è l’unica cosa che so fare», spiega. «Nelle nuove canzoni – aggiunge – mi voglio raccontare, ci ho messo tanto di me stesso e se dovessi scegliere una traccia del mio promo disco, scelgo “Concerto“, una canzone d’amore scritta dopo un concerto di Calcutta a Bari vissuto con una persona a cui l’ho dedicata», racconta.

Venerdì, nella serata dei duetti, Maninni sarà affiancato da Ermal Meta, artista «scelto perché volevo condividere il palco con un amico, lo conosco da un paio d’anni e mi piaceva vivere l’esperienza con lui cantando la canzone con cui lui ha vinto il Festival [“Non mi avete fatto niente“, nda]: è una canzone che ho scelto anche per le cose che stiamo vivendo ed è sempre importante ricordarle. È molto diversa dall’originale nell’arrangiamento con una piccola sorpresa. A me piace lavorare con persone con cui vado d’accordo».

La cosa più bella e più brutta di questo Sanremo? «Non c’è niente di brutto in quest’esperienza. La cosa più bella è la condivisione, affrontarla senza considerarla una gara perché la musica non lo è: essere nel gazebo senza management è bellissimo, da questi rapporti può sempre nascere qualcosa».

Gli obiettivi a Sanremo? «La sincerità che arriva sempre e di dare il massimo – conclude -. Sto cercando di farmi conoscere attraverso la canzone».

Il 13 marzo, poi, partirà da Molfetta il primo tour nei club.

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