È Sapo Matteucci, con il romanzo “Per futili motivi” edito da La nave di Teseo, il vincitore dell’ottava edizione del “Premio Fondazione Megamark – Incontri di Dialoghi”, premio letterario rivolto agli autori di romanzi alla loro prima pubblicazione promosso dalla Fondazione Megamark di Trani.
Sapo Matteucci non ne è solo l’autore: ne è anche il protagonista. Un personaggio molto particolare che, arrivato alla terza stagione della sua vita, pensa di godersi il meritato ozio e di poter riscoprire il mondo che aveva abbandonato per il senso del dovere; ma le cose andranno diversamente perché sarà coinvolto in tutta una serie di situazioni familiari burrascose e sarà travolto da una dissipante vitalità. Un romanzo ferocemente reale e di spietata introspezione, che sfrutta al meglio il registro comico per raccontare la tragedia dello stare al mondo, anche nelle migliori condizioni.
La cerimonia di premiazione, tenutasi per la prima volta nella sede storica di Trani, recentemente rinnovata, del Gruppo e della Fondazione Megamark, è stata condotta dall’attore Neri Marcorè con la partecipazione straordinaria dell’attore e doppiatore Luca Ward, che in apertura di serata ha letto un passaggio di “Come d’aria”, romanzo di esordio di Ada D’Adamo (vincitore del Premio Strega 2023 e candidato al premio della Fondazione Megamark) per omaggiare l’autrice, prematuramente scomparsa. Hanno preso parte alla serata, in un dialogo a più voci, gli autori dei cinque romanzi finalisti, scelti anche quest’anno – tra ottantotto opere giunte da tutta Italia e proposte da cinquantatre case editrici – da una giuria di esperti composta da personalità del mondo della cultura e dell’informazione pugliese.
Il “Premio Fondazione Megamark – Incontri di Dialoghi” realizzato nell’ambito della kermesse “I dialoghi di Trani” anticipa quest’anno la manifestazione, che ufficialmente avrà inizio il 21 settembre.
Matteucci, la cui vittoria è stata decretata da una giuria popolare composta da 40 lettori, si è aggiudicato il premio di 5mila euro messo a disposizione dalla Fondazione Megamark; riconoscimento di 2mila euro, invece, a ciascuno degli altri quattro finalisti: “La gioia avvenire” di Stella Poli (Mondadori), “La paura ferisce come un coltello arrugginito” di Giulia Scomazzon (Nottetempo), “Quasi Buio” di Rita Siligato (Dalia) e “Quasi niente sbagliato” di Greta Pavan (Bollati Boringhierie).
Gli autori dei romanzi finalisti hanno ricevuto anche un pumo pugliese in ceramica, simbolo del premio e tipico portafortuna per chi inizia o riparte per un nuovo inizio.
«Con grande piacere – ha spiegato il Cavaliere del Lavoro Giovanni Pomarico, presidente della Fondazione Megamark – abbiamo aperto le porte della nostra sede, che è anche la nostra casa, per accogliere finalisti e lettori appassionati in questa serata dedicata alla cultura e al mondo dei libri. Un ringraziamento speciale va alle numerose case editrici che ogni anno con grande entusiasmo accolgono il nostro invito; ai nostri finalisti e a tutti gli autori auguro di coltivare sempre la passione per la scrittura e spero che Sapo Matteucci ci regali presto un altro grande successo».
Il “Premio Fondazione Megamark – Incontri di Dialoghi” ha visto la partecipazione, nelle passate edizioni, di più di 400 titoli di scrittori esordienti provenienti da tutta Italia, affermandosi come uno dei premi letterari di riferimento del Sud Italia.
Sapo Matteucci ha trascorso la sua giovinezza a Viareggio. Giornalista, ha lavorato per “Il Globo”, “Playboy”, “Bell’Italia”; ha collaborato con “Traveller”, “Repubblica”, “Paragone” e “Nuovi Argomenti”. Ha vissuto a Firenze, Milano, Roma, Torino, dove ha lavorato per Einaudi. Con Nicolò Bassetti ha scritto “Sacro romano Gra” (2013) da cui è tratto il film “Sacro Gra” di Gianfranco Rosi che ha vinto il Leone d’oro alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia del 2013.