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Diodato e Serena Brancale protagonisti a Musicultura: i due artisti pugliesi infiammano Macerata – VIDEO

La musica pugliese protagonista a Musicultura, a Macerata, con Diodato e Serena Brancale che hanno infiammato il pubblico dello Sferisterio...
Serena Brancale e Diodato sul palco dello Sferisterio di Macerata per Musicultura (foto Instagram https://www.instagram.com/musicultura/)

La Puglia protagonista a Musicultura che ieri ha accolto, nell’arena Sferisterio di Macerata, i vincitori della 35esima edizione del festival della canzone popolare e d’autore e che stasera decreterà il trionfatore assoluto tra gli otto artisti rimasti in campo dei 1.187 che hanno partecipato al concorso.

A infiammare il pubblico maceratese ci hanno pensato le melodie di Diodato e il funky-jazz di Serena Brancale in quella che è stata una festa della musica senza barriere.

Ad aprire la serata è stato proprio Diodato con “Che vita meravigliosa“. È poi tornato sul palco con “Fai rumore” e “La mia terra“, brano dedicato alla sua Taranto avvelenata dall’Ilva, “terra di sangue e sale, rossa di minerale”.

Parlando di Musicultura, Diodato ha sottolineato che «questo luogo trasuda storia, è un teatro dell’anima che dà importanza alla musica e aiuta i giovani a credere in quello che fanno. In Italia le cose più facili da ascoltare non sono le più rappresentative e queste ultime bisogna andare a cercarle».

Serena Brancale, campionessa di versatilità tra i generi e di ricerca sui dialetti ha lanciato ieri sera in anteprima la sua nuova canzone “Stu cafè” «perché non c’è niente di più internazionale – ha scherzato – di una musica di cui non si capiscono le parole, ma si apprezza la cadenza», proseguendo poi col pubblico in piedi nel travolgente rap in salsa barese “U’ baccalà“.

A condurre la serata assieme a Carolina Di Domenico c’era quest’anno Paola Turci, sua amica anche fuori dal palco e per la prima volta in questa veste, che nonostante abbia ammesso la sua emozione, ha svolto con sicurezza il suo compito anche col valore aggiunto della canzone “L’avvelenata” di Guccini.

Varie come sempre le canzoni dei finalisti che spaziano dalla satira sociale all’amore alla nostalgia. Tra queste “Ghali” di Anna Castiglia ha vinto il premio per il miglior testo delle Università di Camerino e Macerata, e “Il cielo” di Eugenio Surnia il Pmi per il miglior progetto discografico. I due brani sono stati assieme a quello di Nyco Ferrari “Sono fatto così” i più votati dal pubblico dell’arena. Ma per gli altri “Nicareddu” di Nico Arezzo, “Quadri d’autore” di De.Stradis, “Va tutto bene” di Bianca Frau, “Lisou” di Helle e “Guai” di The Snookers, si attende il verdetto di stasera.

Applausi e ovazioni anche per le acrobazie alla chitarra di Marcin, talento polacco di appena 24 anni, che nell’Habanera della Carmen di Bizet usa lo strumento come fosse un’orchestra con tanto di percussioni, mentre Filippo Graziani ha travolto il pubblico che l’ha applaudito a scena aperta cantando i brani del padre Ivan da “Pigro” a “La canzone dei marinai” dall’album degli otto inediti “Per gli amici” uscito quest’anno.

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