«Spatriato non vuol dire solo andato via. Io lo leggo con un significato positivo. Non appartengo a nessuno e decido io cosa voglio essere. Altri lo interpretano in maniera negativa. È una non definizione della propria identità». Così lo scrittore Mario Desiati, premio Strega 2022 con il romanzo “Spatriati”, dialogando ieri sera con Antonella Gaeta, giornalista di Repubblica, sul palco del teatro Fusco di Taranto, in una cerimonia organizzata dall’Associazione “Presìdi del libro” e dal Comune di Taranto, con il sostegno della Regione Puglia e la collaborazione di Fondazione Bellonci e Strega Alberti Benevento.
Come annunciato dopo la vittoria alla edizione 2022 del Premio Strega, Desiati, che è originario di Martina Franca, ha stappato a Taranto la bottiglia del liquore simbolo del prestigioso premio letterario, rinnovando la premiazione nella sua terra d’origine, per celebrare gli scrittori suoi conterranei che non ci sono più, Mariateresa Di Lascia e l’amico Alessandro Leogrande.
Dopo la vittoria Desiati aveva annunciato che avrebbe lasciato la bottiglia intonsa. «La berrò in Puglia – aveva promesso – in ricordo degli scrittori della mia terra, a cominciare da Mariateresa Di Lascia, che lo vinse nel 1995 e non poté ritirarlo perché morì alcuni mesi prima. E vorrei aprirla vicino a dove è Alessandro Leogrande, che era un mio amico: l’avremmo bevuta insieme».
Desiati prima della cerimonia si è intrattenuto con Maria Giannico Leogrande, mamma di Alessandro, e ha firmato autografi e dediche agli intervenuti che hanno acquistato il suo romanzo.
Dopo i saluti dei rappresentanti del Comune di Taranto e della Regione Puglia, sono intervenuti Ernesto Franco, direttore editoriale di Einaudi, Giovanni Solimine, presidente della Fondazione Bellonci, e Orietta Limitone, presidente dell’Associazione Presìdi del libro.