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Crescenza Guarnieri, nel monologo “Tutti i miei cari” è la scrittrice Anne Sexton

Questa sera alle 21,00 al Teatro Radar di Monopoli torna in scena la scrittrice Anne Sexton, premio Pulitzer per la poesia nel 1967, con lo spettacolo “Tutti i miei cari”, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Monopoli. L’interpretazione è di una straordinaria Crescenza Guarnieri, bravissima attrice di origine monopolitana, residente a Parigi, che torna…
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Questa sera alle 21,00 al Teatro Radar di Monopoli torna in scena la scrittrice Anne Sexton, premio Pulitzer per la poesia nel 1967, con lo spettacolo “Tutti i miei cari”, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Monopoli. L’interpretazione è di una straordinaria Crescenza Guarnieri, bravissima attrice di origine monopolitana, residente a Parigi, che torna a casa in questa occasione.

Attrice nota per l’intensità delle sue interpretazioni, la incarna in ogni sua caratteristica e sfumatura, portando per mano gli spettatori dentro un mondo che sembra lontano, ma, che invece è proprio dietro l’angolo, a un passo da noi. Vista recentemente sugli schermi televisivi nella fiction di Rai 1 in “Le indagini di Lolita Lobosco”. Anne Sexton è una donna in anticipo sui tempi, che da casalinga frustrata arrivò a vincere il Pulitzer.
Si sentiva inadeguata, ignorante, aveva una scarsa autostima e non si riteneva all’altezza del ruolo che la società le imponeva: quello di moglie e madre esemplare. In un mondo che chiedeva certezze, dove nessuno sapeva dove appoggiarsi e, dove i palliativi per le casalinghe depresse erano l’alcol e i sonniferi, Anne Sexton cominciò a pensare che una sofferenza come quella che lei provava, non aveva nessuna utilità e nessun significato se quel dolore non veniva comunicato agli altri. Per questo inizia a scrivere poesie, che parlano di lei, ma in fondo parlano di noi, e a noi.
La penna di Francesca Zanni quindi affronta e narra con delicatezza estrema la sofferenza della grande poetessa, puntando proprio su questo aspetto della sua vita e della sua poetica, valorizzando l’estrema attualità della sua pressante esigenza di rendere pubblico ogni suo pensiero, antesignana inconsapevole dei social media. Infine la regia di Francesco Zecca, come una partitura musicale, esalta i pieni e i vuoti dell’anima di questa donna perennemente in bilico, trasportando il disagio interiore di una casalinga frustrata degli anni ‘50 fino a noi, mettendo in evidenza l’attualità del testo con un sapiente uso della musica, delle luci e del corpo dell’attrice, che diventa magma incandescente. I biglietti si possono acquistare su Vivaticket, o al botteghino del teatro a partire dalle 18.

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