Dopo un 2022 ricco di successi, Irene Grandi torna queata sera al teatro Team di Bari con lo spettacolo “Io in blues”.
Con il concerto dello scorso 31 dicembre a Sanremo Irene Grandi ha chiuso un 2022 che l’ha vista protagonista su diversi fronti; dal debutto mondiale dello scorso luglio con “The Witches Seed”, opera rock scritta da Stewart Copeland, al fortunato tour di “Io in blues”. Esperienze nelle quali il pubblico ha conosciuto lati inediti di questa straordinaria artista, sempre pronta a mettersi in gioco con nuove idee, nuovi stimoli, con il suo stile e la sua voce unica.
In scena al teatro Team l’atto d’amore di una delle più importanti cantanti italiane ad alcuni dei più carismatici artisti internazionali e italiani che hanno reso, direttamente o indirettamente, immortale un genere che è alla base tutta la musica moderna che conosciamo. Il blues personificato da Irene Grandi lo troviamo nel soul e nel rap, nel jazz e nel rock, nel funk, ovunque. Il Blues è una madre che tutti accoglie e tutti ama, indistintamente. Etichette come la Stax, la Alligator e altre ancora, hanno prodotto un’autentica rivoluzione, in un periodo nel quale la segregazione sociale, e dunque culturale, era la regola. “Io in Blues” è anche un tributo appassionato alle radici di Irene, alla sua formazione musicale e alle prime esperienze sul palco, nelle quali ha ottenuto un imprinting che ha poi sviluppato in uno stile personale e riconoscibile. Dunque un concerto, un viaggio, fatto di brani che attraversano un arco temporale che va dagli anni ’60 fino ai ’90, canzoni che sono blues nell’anima e nell’ispirazione: Etta James, Otis Redding, Willie Dixon, Tracy Chapman, Sade, ma anche Pino Daniele, Lucio Battisti, Mina, e alcuni brani di Irene, riarrangiati in chiave rock-blues. Ad accompagnarla ci sarà la Jazz Studio Orchestra diretta dal Maestro Paolo Lepore.
Irene Grandi è un’artista che ha sempre cercato di cambiare pelle, per mettersi in gioco, per sperimentare. Lo dimostrano le sue collaborazioni più diverse. che sono andate dai grandi standard italiani e internazionali riletti in chiave jazz con Stefano Bollani alla videoarte dei Pastis, dal pop della sua splendida carriera solista all’opera rock come protagonista di The Witches Seed , composta da Stewart Copeland.