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Cinema, Anna Rita Del Piano: «Non potrò mai dimenticare il mini film “Le ali della vita” con le grandi Lisi e Ferilli»

Anna Rita Del Piano ha studiato musica presso il Conservatorio “E. Duni” di Matera e si è avvicinata al teatro con i laboratori teatrali di “Hermes” e del “Teatro dei Sassi”. La materna ha debuttato in televisione nel 1996 con “Il quarto Re” di Stefano Reali, mentre al cinema con “L’uomo delle Stelle” del maestro Giuseppe Tornatore.

Una carriera professionale di grande rilevanza che ha permesso all’artista di calcare i palcoscenici teatrali più importanti d’Italia e di farsi conoscere e apprezzare dal grande pubblico tramite numerose serie tv e film di successo. Dopo aver preso parte al film campione d’incassi “Che bella giornata” con il travolgente Checco Zalone, ha avviato un’associazione culturale nella Città dei Sassi, portando in scena numerosi eventi ed iniziative.
Anna Rita, come nasce l’amore per il cinema e per il teatro?
«Il mio amore per il cinema e il teatro nasce in maniera naturale. Una conseguenza dell’arte Tersicorea. Ho iniziato a solcare il palcoscenico prima danzando e poi gradualmente mi è stato chiesto di dire delle battute, di cantare e così pian piano sono cresciuta collaborando con diversi registi, musicisti e autori. Il mio primo lavoro teatrale è stato a 17 anni con un testo di Dario Fo dal titolo “Non tutti i ladri vengono per nuocere”, mentre la mia prima esperienza cinematografica invece è stata “L’uomo delle Stelle” di Giuseppe Tornatore».
Artista di grande esperienza, ha collaborato con diversi registi e colleghi. Quali le esperienze che ricorda con maggiore affetto?
«Considero ogni progetto come motivo di crescita e di esperienza, ma indubbiamente tra le tante non posso dimenticare il minifilm “Le ali della vita” con Sabrina Ferilli e Virna Lisi. Era un piccolo film fatto con amore».
Il settore del cinema e del teatro che situazione vivono?
«Attualmente il cinema e il teatro sono i settori che, più di ogni altro, hanno subito delle chiusure. La pandemia ha frenato ogni iniziativa e con essa tutti i lavoratori dello spettacolo ne hanno risentito fortemente. A Roma come in altre città diverse sale cinematografiche sono state chiuse e i teatri storici sono stati sostituiti da centri commerciali. Un disastro. Tuttavia alcuni produttori coraggiosi hanno continuato a produrre, nonostante le difficoltà e i risultati si vedono dal momento che Sorrentino ritornerà a concorrere nella serata degli Oscar».
A Matera è anche molto attiva con un’associazione culturale. È soddisfatta?
«Sì sono molto contenta dei risultati. La nostra Associazione “Camera con vista” sta crescendo negli ultimi anni e attuando progetti sempre più interessanti in collaborazione con altre realtà associative come, ad esempio, la realizzazione del Matera Film Festival».
Nella città dei Sassi sta organizzando una serata evento con discussione sul tema della violenza sulle donne. Cosa ci può svelare?
«Insieme al regista Luca Guardabascio vogliamo portare anche a Matera il film “Credo in un solo Padre” tratto dal romanzo “Senza far rumore”. Inoltre il nostro scopo è quello di sensibilizzare i giovani e non solo, sicché vorrei fare una tavola rotonda invitando esperti come psicologi e sociologi per discuterne».
Progetti futuri?
«I progetti futuri sono tanti che mi vedono impegnata e come attrice e regista, ma per scaramanzia non voglio parlarne…».

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