Oggi si conclude la quindicesima edizione del Bifest e come da tradizione sono stati consegnati i premi del concorso “Panorama internazionale”.
La giuria composta da Maurizio Porro, Fabio Ferzetti, Elisabetta Olmi, Iris Peynado, Federico Pontiggia, ha attribuito i premi come “Miglior regista”, “Miglior attrice” e “Miglior attore”
Il premio come “Miglior Regista” è stato consegnato ieri sera a Veit Helmer per il film “Gondola” per la miscela di gioco e seduzione che in una Georgia bucolica e chagalliana ritrova l’incanto del cinema muto e la fuga in avanti dell’innamoramento, complici due deliziose attrici, Nini Soselia e Matilde Irrmann, e la aerea confidenza nel primato dell’immagine sulla parola.
Il premio “Migliore attrice” è stato vinto da Dale Dickey per il suo ruolo nel film “The G” di Karl R. Hearne per il coraggio e l’ostinazione con cui tiene insieme l’estrema durezza e una segreta, perversa, tenerezza plasmando l’eroina più sorprendente di un concorso, mai come quest’anno, ricco di figure femminili chiamate a riempire i vuoti sempre più profondi della nostra scena sociale.
Infine, il premio “Miglior attore” è stato consegnato a Moussa Sylla nel film “El salto” di Benito Zambrano per la capacità di restituirci, con il suo volto indimenticabile, la tragica avventura collettiva di una fuga che ci riguarda da vicino e che il cinema ipoteca con la sua forza morale disegnando un orizzonte sociale che si fa ogni giorno più lontano e più vicino.
È stata una giornata ricca di eventi quella alla vigilia della chiusura del festival barese. “Mostruosamente Villaggio” è il titolo del documentario di Valeria Parisi presentato ieri al Teatro Petruzzelli in anteprima sulla messa in onda di ieri sera , in prima serata, su Rai 3. Un ritratto a tutto tondo della vita e della carriera del grande attore genovese, ricostruita attraverso spezzoni di film, apparizioni televisive, fotografie, interviste, le testimonianze di personaggi che lo hanno conosciuto o hanno lavorato con lui come il regista Neri Parenti, Ricky Tognazzi, la figlia Elisabetta e il figlio Pierfrancesco, la moglie Maura, Diego Abatantuono, Alessandro Gassman, Cochi Ponzoni, Milena Vukotic e altri ancora, con Luca Bizzarri a fare da raccordo tra i vari momenti del documentario che mette in luce i tanti aspetti di una personalità poliedrica che va ben aldilà dei personaggi da lui interpretati per il piccolo e per il grande schermo.
Neri Parenti ha diretto Paolo Villaggio in ben 18 film. «L’ho conosciuto sul set di “Tre tigri contro tre tigri” dove ero aiuto regista. Poi quando, non so perché, si ruppe il sodalizio con Luciano Salce che aveva diretto i primi due film di Fantozzi, si rese necessario che per il terzo film, che voleva dirigere lui stesso, fosse affiancato da qualcuno più esperto di lui nella regia. Dalla Titanus, che produceva il film, gli fecero il mio nome e lui disse che mi conosceva e che gli andavo benissimo. Cosi andai a casa sua e quando mi vide disse “Che ci fai tu qui?”. Gli spiegai il motivo della mia visita e lui: “Ma lo sai che credevo che tu fossi un altro?”. Stavo per andarmene quando mi fermò: “Vabbè, visto che ormai sei venuto, il film lo fai tu”.