Stasera, il Teatro Piccinni si trasforma in un palcoscenico non solo musicale, ma anche di sensibilizzazione e denuncia. Il secondo appuntamento della rassegna “È tempo di cambiare musica” si aprirà alle 20.30 con la lettura di un testo a cura di Daniela Baldassarra, e proseguirà con la prima assoluta di “Maysoon e Marjan”, un’opera del compositore Fabio Vacchi dedicata alle due attiviste iraniane ingiustamente detenute in Italia.
La musica, voce delle donne
Attraverso le note di un trio d’archi, con maestri del calibro di Massimo Quarta, Danilo Rossi ed Enrico Dindo, Vacchi intreccia una partitura complessa e coinvolgente, che riflette le vicende di Maysoon e Marjan. La musica diventa così la voce di queste donne, un grido silenzioso che denuncia le ingiustizie subite e che invita alla riflessione.
Un messaggio universale
Le storie di Maysoon e Marjan sono solo un racconto di un tema di grande attualità: la violenza sulle donne. Un fenomeno globale che affligge milioni di donne in tutto il mondo. La scelta di dedicare un’opera musicale a questo tema è un gesto coraggioso e significativo, che dimostra come l’arte possa essere uno strumento potente per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere il cambiamento con la presenza e il supporto di musicisti di fama internazionale a dar forza all’iniziativa.
Fabio Vacchi
Considerato oggi tra i più importanti compositori del mondo, Fabio Vacchi è da sempre convinto dell’importanza dell’impegno sociale e morale di un musicista, che può dare il suo contributo anche per opporsi alle ingiustizie, alla violenza, ad un mondo non “armonico”. La sua musica è caratterizzata da un linguaggio armonico complesso e da una scrittura contrappuntistica rigorosa, che si allontanano dai modelli tradizionali. L’autore utilizza un ampio spettro di sonorità, dalla delicatezza lirica ai passaggi più violenti, creando un tessuto musicale denso e articolato.
In “Maysoon e Marjan”, Vacchi esplora nuove possibilità espressive del trio d’archi, valorizzando le peculiarità timbriche di ciascun strumento e creando un dialogo serrato tra le parti. L’uso di accordi insoliti, di dissonanze e di ritmi irregolari contribuisce a creare un’atmosfera sospesa e inquieta, che riflette la complessità della situazione politica e sociale che le due protagoniste si trovano ad affrontare.
La rassegna
“È tempo di cambiare musica” – titolo significativo della rassegna musicale in tre appuntamenti contro la violenza sulle donne – è stata fortemente voluta dai consiglieri regionali Fabio Romito e Francesco Paolicelli. L’iniziativa è organizzata da Fondazione Teatro Petruzzelli e Regione Puglia in collaborazione con UnanessunaCentomila, e Giraffa Onlus con il coinvolgimento di compositori di rilievo e intense e significative voci femminili, tutti insieme schierati con decisione contro la violenza sulle donne.