Ripartono, oggi, al Teatro Petruzzelli, i Family Concert, i concerti ideati per portare a teatro le famiglie con i loro bambini. Il primo spettacolo, previsto oggi alle 18, sarà diretto dal maestro Fausto Corbo.
A cosa assisterà, oggi, il pubblico del Petruzzelli?
«Sarà un appuntamento divertente, con musica godibile. Si potrà assistere a un programma che riprende, come filo conduttore, il tema della danza, dando spazio alle opere dei grandi compositori. L’utilizzo della musica, d’altronde, è sin dall’antichità quello di accompagnare la danza».
Con che criterio ha scelto i brani?
«Ho preso pezzi più corti, in modo che i bimbi non perdano la concentrazione, e conosciuti, magari perché sentiti in televisione o su Tik tok. Rientrano in questa categoria, la Marcia dei soldati di Ciajkovskij o il Valzer dei fiori. Ma, in nome della varietà, proporremo anche brani poco noti, come la Česká suita di Dvořák. Lo scopo dei Family Concert è proprio questo: offrire musica godibile a famiglie e bambini, suonando anche cose che si sentono poco, ma capaci di lasciare un segno nella memoria e nei ricordi dei più piccoli».
Qual è, secondo lei, la formula vincente dei Family Concert?
«Tenere alta l’attenzione dei bambini, ma facendo loro vivere le note musicali proposte nella maniera più naturale possibile. I bambini, infatti, sono liberi di muoversi in tutto il teatro. Così si raggiunge anche un altro obiettivo: svincolare la musica classica dall’eccesso di serietà che le è stato affibbiato, senza prescindere dal teatro».
A proposito di teatro, quanto è importante che tutto ciò avvenga in una cornice come il Petruzzelli?
«Sono molto felice che questa iniziativa si tenga in Puglia, a Bari, nel Teatro Petruzzelli, che è un tempio della musica classica. La tradizione musicale barese è di fondamentale rilevanza, basti pensare al ruolo del Conservatorio, oltre al fatto che il Petruzzelli è il quarto per dimensione in tutta Italia. Mi auguro che i baresi e tutti i pugliesi riconoscano l’importanza di questo teatro, non considerandolo più solo come un bel monumento, ma vivendolo come parte integrante della città, della vita della comunità come del singolo cittadino».
La riflessione sul ruolo paideutico della musica comincia, almeno, dagli antichi greci. Family Concert si rivolge proprio ai bimbi: quant’è importante far conoscere loro la musica?
«L’accesso alla musica è fondamentale. Occorrono veri e propri centri musicali, di quartiere, dove i bambini possono approcciarsi alla musica. Bisogna smettere di considerarla una materia da apprendere e mettere da parte e non lo si farebbe se si ragionasse sui benefici, anche neurologici, della musica. Ed è proprio per questo che dovremmo incentivare iniziative come il Family Concert: la musica va fatta vivere già dai primi anni di vita».