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Arbore, lo showman foggiano si racconta: «Dal campeggio selvaggio alle Tremiti ai soggiorni extralusso in Messico» – L’INTERVISTA

Le estati di Renzo Arbore: dalle Isole Tremiti, passando per Napoli e Roma, fino a Phuket in Thailandia. «un attimo, tutto comincia dalle estati assolate sulla bellissima spiaggia di Siponto». Così esordisce Renzo Arbore, lo showman foggiano, nel suo racconto nel quale ricorda i suoi periodi adolescenziali e successivamente quelli più strani e più entusiasmanti…

Le estati di Renzo Arbore: dalle Isole Tremiti, passando per Napoli e Roma, fino a Phuket in Thailandia. «un attimo, tutto comincia dalle estati assolate sulla bellissima spiaggia di Siponto». Così esordisce Renzo Arbore, lo showman foggiano, nel suo racconto nel quale ricorda i suoi periodi adolescenziali e successivamente quelli più strani e più entusiasmanti della sua vita da viaggiatore foggiano nel mondo.

Quali sono i suoi primi ricordi delle estati con gli amici senza famiglia?

«Allora, a parte Siponto, le mie prime esperienze con gli amici, partono nel 1953 con un primo campeggio alle Isole Tremiti. Avevo 16 anni e partimmo io e altri 11 ragazzi. All’epoca il campeggio si faceva con le tende canadesi. Tende post belliche, che si compravano al mercato ambulante del venerdì. E ci dividevamo nelle due tende. Non esistevano i servizi, il campeggio era selvaggio. Ci lavavamo a mare e ci piazzavamo a Cala degli Inglesi. Chiaramente quello è stato il mare più bello che ho vissuto, perché l’acqua delle Isole Tremiti è unica».

Ed è ritornato successivamente?

«L’anno dopo, ma stavolta non in tenda ma in una casa a san Domino, con 4 amici. E all’epoca si pagava a consumo (su questo ricordo ad Arbore gli parte una risata nostalgica, ndr). E sul conto veniva scritto: uova: 10 lire, olio: 20 lire, e via dicendo. E in quella occasione, io e i miei quattro amici, creammo il Club della Sofferenza, che ancora vive a Tremiti: mi portavo la chitarra e suonavo le canzoni più tristi dell’epoca, perché ognuno di noi ricordava qualche amore che non c’era più, le ragazze che ci lasciavano. Tutto questo in un locale con una lampadina fioca, costretti alla sofferenza. Poi sono tornato con Gegè (Telesforo, ndr) circa trent’anni dopo, e il posto era stato attrezzato un pò meglio»

E ci sono state altre estati così selvagge?

«Beh guarda io ho visto le spiagge di mezzo mondo, ma l’altra vacanza pittoresca che ho fatto è stata quella a Phuket in Thailandia. Qualche mese prima di andare in onda con “Quelli della Notte”. Siamo nel 1984, con un amico facciamo sto viaggio in Thailandia e andiamo in un posto cosiddetto per viaggiatori. I viaggiatori erano quelli che senza soldi andavano in giro e facendo qualche lavoretto si pagavano la “vacanza” per conoscere il mondo. Facemmo pure noi quest’esperienza. Vivevamo in casupole spoglie con letti di paglia, senza servizi igienici e con un “bagno in comune”, che era un otre pieno d’acqua che di volta in volta si riempiva e si svuotava. Io allora mi comprai cinque secchi di ottone e mi feci praticamente il bagno privato. Insomma l’esperienza del campeggio a Tremiti mi aveva fatto bene. E così sperimentai la vacanza “nature”».

Ma poi ci sono state anche vacanze di lusso suppongo?

«Ma sì certamente. Ad Acapulco, ad esempio, in un hotel extralusso, dove c’era l’inimmaginabile a disposizione dei clienti. E non solo ad Acapulco. Così come sono stato il primo, negli anni ‘90, grazie a Mike Bongiorno a fare vacanza a Miami. All’epoca non era ancora esplosa la moda di Miami Beach. Comprai anche una casa a fianco a quella di Mike Bongiorno, che successivamente ho venduto. Casetta al mare che però ho ancora a Ostia, che è un altro dei miei “luoghi dell’anima”».

Come Napoli?

«Da studente universitario passavo le mie estati a Sorrento, perché un amico aveva la casa lì. E in qualche locale suonavo il clarinetto e il contrabbasso finto (quello che il suo amico Proietti chiamava il basso col botto, ndr), per fare le prime esperienze nel mondo dello spettacolo come musicista. E lì conobbi Lucio Dalla, che suonava nel bar più famoso di Sorrento. Poi successivamente ci sono state le vacanze con Luciano (De Crescenzo, ndr). Luciano era campione di motonautica, con la sua barca vinceva regolarmente la Napoli-Capri. La sua barca con cui scorrazzavano fra Napoli, Ischia, Sorrento e Positano, si chiamava “O’ fatt apposta”. Si chiamava così perché serviva per rimorchiare le straniere».

E poi sono arrivate le vacanze romane?

«Si andava, come dicevo, a Ostia a uno stabilimento che ancora esiste e che si chiama “Vecchia Pineta”. Popolato da napoletani che vivevano a Roma e che mi avevano convinto a fare spiaggia e nuotate in quella zona. E poi ho scoperto Fregene. Andavo al Villaggio dei Pescatori, che era il posto dei “cinematografari”. Ci andavano veramente tutti: da Fellini, a Gian Maria Volontè; ci andavo con Mariangela Melato e incontravamo Lina Wertmuller, Franco Rosi e tanti altri. Ma Ostia mi rimane nel cuore, perché mi sono venuti a trovare tutti i miei amici: Roberto Benigni, Massimo Troisi, Luciano De Crescenzo e tanti altri».

E le tue vacanze oggi?

«Mi godo tutte le città italiane, soprattutto quelle che spesso noi italiani non conosciamo».

E il Circolo Culturale Arbore di Foggia quando vedrà la luce?

«A Natale i miei architetti cominceranno ad allestirlo, e rispetto ai tempi dei lavori poi verrà aperto e inaugurato». Nell’attesa buone vacanze Renzo.

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