Mantenere viva la tradizione degli antichi mestieri attraverso l’arte e la cultura: è l’obiettivo di Manibus, festival internazionale di Arte e Impresa la cui prima edizione è stata presentata oggi nella Sala Di Jeso del palazzo della Presidenza della Regione Puglia.
Il grande evento che, attraverso l’arte, estrapola e mantiene vivo l’interesse un pezzo di storia pugliese attraverso gli antichi mestieri che rischiano di cadere nell’oblio (dai trullai agli scalpellini, ai ceramisti, ai cestisti, alle tombolaie) è organizzato dai comuni di Fasano e Monopoli in collaborazione con Regione Puglia e Pugliapromozione.
«Le residenze d’artista permettono alla Costa dei Trulli, alle città di Monopoli e Fasano, di ospitare degli esempi autentici del mondo dell’arte contemporanea. Ma c’è di più. Il festival mette insieme tradizione e futuro aprendosi all’artigianato artistico, alla volontà di recuperare quei mestieri che purtroppo stanno scomparendo», ha affermato l’assessore regionale al Turismo, Gianfranco Lopane. «Manibus – ha aggiunto – ci restituisce la possibilità di lavorare ad ottobre e nei mesi successivi ai temi dell’arte e della cultura. Come Regione Puglia sosteniamo questa iniziativa e puntiamo sulla creatività artistica e sulla maestria dei nostri artigiani per continuare a far vivere nelle destinazioni pugliesi esperienze di alto livello a residenti e viaggiatori», ha concluso.
Entrando nel vivo dell’obbiettivo del Festival, Nicola Miulli, direttore artistico di Manibus, ha aperto il racconto di un evento dai molteplici appuntamenti ma soprattutto molteplici valori: «Manibus – ha spiegato – vuole raccontare, divulgare, incentivare ma soprattutto tutelare le maestranze, i mestieri e le imprese della Regione Puglia e lo fa attraverso l’arte contemporanea, mezzo attraverso il quale queste professioni possono creare nuovi sviluppi e trovare nuova vitalità economica, anche grazie alla sperimentazione, alla ricerca, alla creatività nel senso più ampio del termine, e tutto questo accade nella splendida Costa dei Trulli: il territorio tra Fasano e Monopoli».
La curatrice Martina Cavallarin ha spiegato che, in Manibus, «costruire un progetto Arte e Impresa significa lavorare sulla capacità di dialogo e connessione tra l’artista visivo e colui che la materia la governa. L’artista visivo riesce a cogliere con la sua capacità di visione una molteplicità di segni e tradurli in un’opera d’arte solo entrando in dialogo con la capacità fabbrile dell’artigiano, e farlo in questo territorio che ha il dono della specialità dei grandi mestieri, rende Manibus sicuramente un evento unico».