SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Addio a Maurizio Costanzo, il ricordo di Gianni Ciardo: «È stato un punto di riferimento per il mondo della tv»

L’immagine più significativa che Gianni Ciardo restituisce dell’amico Maurizio Costanzo, è quella di una brandina che il presentatore, venuto a mancare ieri, aveva portato nel suo ufficio dei Parioli. «Era un tutt’uno con il suo lavoro, da cui non staccava un istante - spiega l’attore barese - ed era anche un mio caro amico, cosa…

L’immagine più significativa che Gianni Ciardo restituisce dell’amico Maurizio Costanzo, è quella di una brandina che il presentatore, venuto a mancare ieri, aveva portato nel suo ufficio dei Parioli. «Era un tutt’uno con il suo lavoro, da cui non staccava un istante – spiega l’attore barese – ed era anche un mio caro amico, cosa di cui mi sono sempre vantato».

Quella tra lei e Maurizio Costanzo è stata un’amicizia, umana e professionale, solida. Può raccontarci quando e come è nata?

«Si era alla fine degli anni ‘70, quando Maurizio era direttore de “La Domenica del Corriere”. Mi fu chiesto di incontrarlo, e lo feci, e lui ebbe subito una grande simpatia nei miei confronti. Continuammo a sentirci anche nei mesi a venire, quando, anche grazie all’amicizia con Carla Vistarini, autrice del Costanzo Show, Maurizio volle che prendessi parte al talk. Accettai, e lì la nostra amicizia si rafforzò, tanto che mi volle con lui nelle tappe del tour estivo del Costanzo Show».

Com’era il vostro rapporto?

«Era fondato sulla reciproca stima, anche se, devo ammettere, per me era un privilegio esserne amico, tanto che non ci pensavo due volte a vantarmene. Quando ero assessore comunale a Taranto, nel laboratorio teatrale affidato a Clarissa di Ciaula, organizzammo un corso di recitazione a cui parteciparono oltre 40 ragazzi. Alla fine del percorso, portai loro al Maurizio Costanzo Show, e Maurizio si complimentò con tutti i ragazzi in diretta».

Tutti hanno ricordato Costanzo come un genio della televisione. Lei che lo ha realmente conosciuto da vicino, com’era al lavoro?

«Era una persona molto rigorosa. Non staccava mai dal suo lavoro e prima di ogni puntata o servizio era un obbligo, per lui, documentarsi. Il lavoro lo prese così tanto che, quando aveva l’ufficio ai Parioli, ci sistemò una brandina per riposarsi e rimettersi subito all’opera appena sveglio».

Ma dietro le quinte, com’era?

«Beh, era un uomo di buona forchetta, ma anche di palato fine, che amava scegliere con cura cosa mangiare. È diventato di pubblico dominio il “divieto” che la moglie Maria gli impose sui gelati. Ma per il resto, loro due sono sempre stati come una persona sola. Agivano insieme, sceglievano insieme, pensavano insieme. Sì, nessuna più di Maria, donna intelligentissima, poteva stare accanto a Maurizio».

Cosa è stato per la televisione?

«Un mito, una colonna. Ha rivoluzionato la televisione. E non solo: tanti grandi del mondo dello spettacolo sono passati, diciamo così, dalle sue mani, diventando un punto di riferimento per il Paese intero».

ARGOMENTI

attualità
gianni ciardo
lutto
maurizio costanzo
ricordo

CORRELATI

string(0) ""

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!