Il meraviglioso lungomare di San Foca, questa sera a partire dalle 21:30 farà da scenario ad una serata all’insegna della spensieratezza, del divertimento e della solidarietà.
“Un tuffo in un mare di amore” è il titolo dell’iniziativa patrocinata dal Comune di Melendugno e organizzata dall’associazione “Vivere a Colori – Alberto Capone”. Al ritmo del mix proposto dal dj Roberto Serra e della musica anni ’70, ‘80 e ’90 del gruppo Nine Beat, si raccoglieranno fondi a favore dell’associazione “Cuore e mani aperte” presieduta da don Gianni Mattia che, nel reparto di Pediatria dell’ospedale “Vito Fazzi di Lecce”, ha varato, tra le tante cose, il progetto “Bimbulanza”.
Si tratta di un’ambulanza colorata sia all’esterno che all’interno, dove i piccoli pazienti che necessitano di particolari cure mediche vengono portati fuori regione per essere curati. Con il sorriso e con l’aiuto gratuito dei medici, questi eroi vengono aiutati ad affrontare meglio il viaggio e quindi la malattia come se fosse un gioco. «Abbiamo pensato di compiere un grande atto di solidarietà – precisano gli organizzatori – verso le famiglie che si trovano a lottare per i loro piccoli. Noi vogliamo aiutare “Cuore e mani aperte” che si spende tantissimo per questi piccoli eroi».
L’evento nasce da una grande storia di dolore, divenuta coraggio e altruismo: l’associazione “Vivere a Colori” è infatti dedicata alla memoria di Alberto Capone (figlio del presidente Luca e di Annamaria), scomparso nel 2020 a soli 14 anni a causa di un tumore. «Purtroppo – precisa don Gianni Mattia -, la “Bimbulanza” viaggia come se fosse un autobus di linea. Ci viene continuamente richiesta e noi la offriamo gratuitamente a tutti. Nata nel 2012, l’abbiamo sempre migliorata aggiungendo sempre più comfort. La cambiamo ogni 200mila chilometri per essere sicuri che tutto fili liscio e a bordo accompagnano il piccolo o la piccola un infermiere e un medico. E per i bimbi che possono viaggiare seduti e non stesi in barella, ci sono anche con lo scivolo, i simpaticissmi Magibus e Sorrisibus, per far salire le sedie a rotelle».