Christopher Nolan architetto dell’ossessione. Il percorso del regista premio Oscar, analizzato nel suo complesso, fa emergere come elementi quali minacce, paradossi temporali-dimensionali e incubi compulsivi, siano temi ispiratori in grado di dar vita a uno stile accattivante, inconfondibile. I suoi film possiedono una spettacolarità satura, impenetrabile: costruiti meticolosamente sulla carta prima ancora d’essere girati, sono lo sviluppo sistematico e definitivo di un’idea.
Il cinema con Nolan fa ritorno alla sua genesi, l’elemento visuale (e visionario) dell’uomo, l’essere una sorta di protesi della propria immaginazione, che si attua e concretizza in un dispiego di mezzi reali inaccessibili alle altre arti e più affine, specie per le grosse produzioni hollywoodiane, ai grandi progetti d’azienda. Simmetrici, densi, complessi, costruiti su più livelli che inevitabilmente s’intrecciano, si scontrano e vanno a risolversi nel percorso, film che sembrano l’appariscente contraltare di un altro grande scrittore cinematografico e televisivo: Aaron Sorkin. Pressappoco coetaneo di Nolan, Sorkin condivide, seppure con esiti diversissimi, la stessa idea coerente di scrittura, di elaborazione e definizione maniacale di dettagli e rifiniture, un complesso percorso improntato su un’idea di perfezione narrativa e formale, verso un unico scopo madre, il drastico abbattimento dei tempi morti.
Buona la prima
L’esordio è di classe. Arriva con “Doodlebug” e, per atmosfere, particolari vintage e fotografia, nonché per quel sottofondo sadico che matura nello spazio della pellicola, pare strizzare l’occhio agli esordi di David Lynch. Stile kafkiano trasportato in un gioco al massacro dove impera un autolesionismo paralizzante, che non sembra richiamare salvezza. Nel nuovo millennio arriva “Memento” straordinario, inquietante, tra i suoi lavori più amati e riusciti. Poi “Insomnia” con Al Pacino e Bobin Williams fino al grande salto nel vuoto, il rischiatutto, la trilogia che lo renderà immortale: Batman. Una filmografia vastissima quella del regista anglo-britannico, l’ultima scintilla “Oppenheimer”, il dramma biografico sul “Padre della Bomba Atomica”.
L’evento
Oggi, alle 20.45, al Multicinema Galleria di Bari, una serata per raccontare il cinema di Nolan. Un po’ spettacolo teatrale, un po’ cineforum: “A qualcuno piace cult” condotto dai critici cinematografici Giacomo Giaquinto e Giuseppe Grossi, con la regia di Gabriele Scarcelli. Format nato sul web nel 2021 e sviluppato come uno storytelling sui grandi registi della storia del cinema. Sul palco curiosità e retroscena che si nascondono dietro grandi pellicole, tra aneddoti e chicche narrate con ironia e teatralità.