Un secondo focolaio di West Nile virus è stato accertato nel Foggiano, a pochi giorni di distanza dal primo caso. Il Centro di referenza nazionale ha confermato che un altro cavallo è risultato positivo al virus a Foggia, dopo il primo caso registrato lo scorso 31 luglio a Siponto, nel comune di Manfredonia.
L’Asl di Foggia ha attivato immediatamente le procedure previste dal piano nazionale di sorveglianza. Il Dipartimento di prevenzione ha avviato un monitoraggio continuo del territorio, concentrandosi su tre livelli: entomologico (sulle zanzare), sugli equidi e sull’avifauna. A tutti i sindaci della provincia sono state inviate raccomandazioni per contenere la diffusione del virus, come interventi di disinfestazione e pulizia delle aree verdi.
Nonostante l’aumento dei casi, l’Asl rassicura la popolazione. Antonio Contessa, direttore del Servizio igiene e assistenza veterinaria, ha spiegato che il virus è trasmesso principalmente dalle zanzare e ha come serbatoi naturali gli uccelli. «Cavalli e uomini sono ospiti a fondo cieco o ospiti accidentali: questo significa che il virus non replica nel loro organismo a livelli sufficientemente elevati da essere trasmessi ad altre zanzare», ha dichiarato Contessa.
È importante sottolineare, ha concluso l’esperto, che «il virus non si trasmette da persona a persona per contatto diretto e non può contagiare gli alimenti. Il consumo di latte e derivati, così come quello della carne, resta sicuro».
