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Voto di scambio politico-mafioso: a rischio processo l’ex consigliera comunale di Bari Francesca Ferri

Rischiano il processo la ex consigliera comunale barese Francesca Ferri, il suo compagno Filippo Dentamaro, arrestati il 26 ottobre scorso, assieme all’imprenditore (ed ex presidente del Foggia calcio) Nicola Canonico e altre 16 persone, nell’ambito di una maxinchiesta coordinata dalla Procura di Bari su compravendita di voti e voto di scambio politico-mafioso. La Procura i…

Rischiano il processo la ex consigliera comunale barese Francesca Ferri, il suo compagno Filippo Dentamaro, arrestati il 26 ottobre scorso, assieme all’imprenditore (ed ex presidente del Foggia calcio) Nicola Canonico e altre 16 persone, nell’ambito di una maxinchiesta coordinata dalla Procura di Bari su compravendita di voti e voto di scambio politico-mafioso. La Procura i ha chiesto il rinvio a giudizio di 44 persone in tutto, e l’udienza è stata fissata il 12 maggio prossimo dinanzi alla gup Anna Perrelli.

Dalla richiesta di rinvio a giudizio mancano i nomi di tre persone, per le quali i pm Fabio Buquicchio e Michele Ruggiero hanno chiesto e ottenuto l’archiviazione: Carmen Fiore, inizialmente accusata di aver falsificato un certificato elettorale, Rosa Regondino, alla quale l’ex sindaco Antonio Lomoro si riteneva avesse intimato di accedere ai servizi telematici dell’anagrafe per acquisire abusivamente i dati di alcuni cittadini di Valenzano, potenziali votanti. L’accusa è stata archiviata anche per Lomoro.

Restano imputati, allora, la coppia che avrebbe gestito gli affari di Valenzano, secondo i pm, grazie a un “patto di collaborazione” con il boss Salvatore Buscemi, che aveva il totale controllo del paese. Sarebbe stato lui, sempre nel 2019, a garantire a Francesca Ferri l’elezione in consiglio comunale di candidati a lei vicini. In cambio del suo ‘supporto’, a Buscemi erano state promesse modifiche al piano regolatore per facilitare suoi futuri progetti. Per questa vicenda la gip Rossana De Cristofaro ha contestato lo scambio elettorale politico-mafioso.

E sempre sulla compravendita di voti, secondo la procura, si basava il rapporto di “affari” con Canonico, considerato uno degli organizzatori del giro di voti comprati, durante la campagna elettorale di Ferri in occasione delle amministrative baresi del 2019, con la “Lista civica – Sport Bari – Di Rella sindaco”. L’imprenditore l’avrebbe aiutata a individuare procacciatori di voti, facendosi anche portatore personale di conoscenze.

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