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Voto di scambio, il sindaco di Triggiano respinge le accuse e si dimette

Antonio Donatelli, sindaco di Triggiano coinvolto nella recente inchiesta della Procura di Bari sul presunto voto di scambio alle amministrative del 2019 e alle regionali del 2020, si è dimesso. La decisione è stata annunciata al termine dell'interrogatorio di garanzia che Donatelli, attualmente agli arresti domiciliari, ha sostenuto stamani davanti alla gip Paola De Santis.…

Antonio Donatelli, sindaco di Triggiano coinvolto nella recente inchiesta della Procura di Bari sul presunto voto di scambio alle amministrative del 2019 e alle regionali del 2020, si è dimesso. La decisione è stata annunciata al termine dell’interrogatorio di garanzia che Donatelli, attualmente agli arresti domiciliari, ha sostenuto stamani davanti alla gip Paola De Santis.

Assistito dall’avvocato Giuseppe Modesti, Donatelli, accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale, ha ammesso di conoscere Sandro Cataldo e Armando Defrancesco, anche loro coinvolti nel presunto sistema di voto di scambio.

Donatelli, però, ha riferito di non essere mai stato a conoscenza di eventuali illiceità né di averne avuto percezione. «Siamo fiduciosi – ha detto l’avvocato Modesti – che verrà dimostrata la sua estraneità ai fatti».

Donatelli, ormai ex sindaco di Triggiano, era stato sospeso dalla Prefettura di Bari dopo essere stato ristretto ai domiciliari il 4 aprile scorso. Oggi, dunque, ha risposto alle domande dei magistrati per poi annunciare le dimissioni irrevocabili dalla carica.

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