Voto di scambio: Canonico torna libero, Ferri e Dentamaro restano in carcere

Restano in carcere l’ex consigliera comunale barese Francesca Ferri e il suo compagno Filippo Dentamaro, arrestati il 26 ottobre scorso, assieme ad altre 17 persone, nell’ambito di una maxinchiesta coordinata dalla procura di Bari su compravendita di voti e voto di scambio politico-mafioso.

I due, che si trovano in carcere dal giorno del blitz, avevano chiesto ai giudici del Riesame, tramite gli avvocati Operamolla e Malcangi, l’annullamento della misura cautelare, istanza respinta dal tribunale della Libertà. Nella stessa udienza, è stato disposto il ritorno in libertà dell’imprenditore Nicola Canonico, ai domiciliari dalla stessa data, perché considerato uno degli organizzatori del giro di voti comprati, durante la campagna elettorale di Ferri in occasione delle amministrative baresi del 2019.

Canonico, secondo la procura, l’avrebbe aiutata a individuare procacciatori di voti, facendosi anche portatore personale di conoscenze. Il ritorno in libertà, notificatogli ieri, sarebbe derivato da un errore nella notifica della fissazione dell’udienza dinanzi al Riesame. La conseguenza, come disposto dal codice di procedura penale, sarebbe l’annullamento della misura cautelare.

Nell’udienza di giovedì scorso, i legali dei due arrestati, oltre a chiedere la revoca o l’attenuazione della misura cautelare, hanno anche discusso sugli elementi che costituiscono l’ossatura dell’indagine, entrando nel merito dell’accusa. La coppia che gestiva gli affari di Valenzano, secondo i pm Fabio Buquicchio e Michele Ruggiero, avrebbe stretto un “patto di collaborazione” anche con il boss Salvatore Buscemi, che aveva il totale controllo del paese. Sarebbe stato lui, sempre nel 2019, a garantire a Francesca Ferri l’elezione in consiglio comunale di candidati a lei vicini. In cambio del suo ‘supporto’, a Buscemi erano state promesse modifiche al piano regolatore per facilitare suoi possibili futuri progetti. Per questa seconda vicenda la gip Rossana De Cristofaro ha contestato lo scambio elettorale politico-mafioso.

In diversi passaggi dell’ordinanza si evidenzia l’intesa tra Dentamaro e il presunto capo clan Buscemi: «Vuole conquistare il consiglio comunale di Valenzano – si legge, riferendosi a Dentamaro – con qualsiasi mezzo e, chiaramente, quello più facile è avvalersi del peso che Salvatore Buscemi può fornirgli».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version