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Vittima di insulti sessisti, prof salentino rinuncia all’incarico a Trieste: lo sfogo sui social

Una carriera come insegnante momentaneamente interrotta, nel 2023, dai continui episodi di omofobia. È la triste realtà che ha coinvolto un insegnante di 32 anni, salentino, che è stato costretto a scegliere tra una cattedra a Trieste e la libertà di essere ciò che è. Da quattro anni il professor Greco prestava servizio presso le…

Una carriera come insegnante momentaneamente interrotta, nel 2023, dai continui episodi di omofobia. È la triste realtà che ha coinvolto un insegnante di 32 anni, salentino, che è stato costretto a scegliere tra una cattedra a Trieste e la libertà di essere ciò che è.

Da quattro anni il professor Greco prestava servizio presso le scuole superiori del capoluogo del Friuli-Venezia Giulia come insegnante di inglese. Il sogno di una vita, la voglia di togliersi qualche sfizio, magari qualche viaggio in più. Ma non tutto andava per il verso giusto. Non basta un lavoro e una città nuova per essere felici, bisogna soprattutto essere sé stessi.

Due anni fa, infatti, dopo una lunga riflessione, il 32enne ha iniziato ad essere ciò che sentiva di essere. Si sentiva più donna. E così ha iniziato ad esplorare nuovi outfit che più si addicevano al suo corpo: un po’ di trucco, degli orecchini, e magari qualche maglietta diversa dal solito. Ma la libertà, purtroppo, non è concessa a tutti. Per certi versi, però, la scuola è stata un’àncora di salvezza per il prof Greco (che racconta di preferire di mantenere il pronome maschile).

A sostenerlo sono stati i suoi alunni, quelli che sono andati oltre le apparenze e che hanno imparato a conoscere il suo animo. Non a caso sono diversi i messaggi che gli studenti hanno inviato al prof dopo aver appreso da una lettera aperta pubblicata sui social che a Trieste non sarebbe più tornato.

Infatti, Sole (questo oggi il suo nome), ha scelto la libertà alla carriera, rifiutando il nuovo incarico annuale assegnato e tornando a Parabita, sua città natale. Sole di Trieste è innamorato e ha conosciuto persone meravigliose, ma non era più libero di uscire senza essere guardato con occhi di disprezzo e sentirsi insultare alle spalle. Essere transgender sembra quasi impossibile oggi, ed esprimere la propria femminilità sembra essere in linea generale considerato sbagliato o quasi vergognoso.

Nella sua lettera Sole parla di offese urlate addosso, di risate, di minacce – e non poche – e così, per evitare la guerra, ha incassato per tanto tempo, ha imparato a tacere e a non rispondere, finendo però per sentire il peso addosso di tutto ciò, perché non ci si può tenere tutto dentro. E allora, per “guarire”, l’unica cosa da fare era partire, per ritrovare il sorriso e la pace interiore sebbene ovunque in Italia risulti difficile condurre una vita serena. Sole ha scelto di non nascondersi, di esprimere pienamente e liberamente ciò che sente di essere e questo oggi lo fa stare bene.

È ripartito dal sud dove, da esperto di lingua inglese e araba, continua ad insegnare privatamente. «Il mondo non possiamo cambiarlo dall’oggi al domani. Ci vorrà del tempo. Ma ce la faremo». Ed è tra le mura della famiglia, dei suoi parenti, dei suoi amici, che ha ritrovato la sua serenità, ha scelto di voltare pagina e ricominciare da zero con un nuovo impiego lavorativo nella città di Lecce.

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