La Procura di Sulmona procede d’ufficio contro ignoti per la presunta violenza ai danni di una 43enne di origini foggiane, dipendente di una struttura alberghiera dell’Alto Sangro.
La donna si sarebbe rivolta al Pronto soccorso dell’ospedale di Chieti per avere cure mediche, che hanno refertato la violenza subita.
Il racconto della 43enne, ora al vaglio dei carabinieri di Castel di Sangro e che presenterebbe alcune incongruenze, avrebbe ricostruito la presunta violenza ad opera di quattro individui, due di origini afgane e due siciliani, ospiti della struttura alberghiera, la cui presenza non è stata ancora riscontrata da parte dei carabinieri che hanno acquisito informazioni dal personale dell’albergo dove la donna lavora come cameriera ai piani.
Il racconto della donna, secondo gli inquirenti, presenta circostanze e modalità non chiare: la donna nella versione resa al personale sanitario, sarebbe stata prima stordita bevendo alcol e poi stuprata nell’albergo, ma avrebbe poi firmato le dimissioni volontarie dall’ospedale, rifiutando ulteriori accertamenti ginecologici ed esami di ruotine.