Vieste, l’ombra dei piromani sui roghi dolosi. Indaga la procura

Mentre restano da spegnere gli ultimi focolai tra le province di Lecce e Foggia, si apre il fronte giudiziario in Puglia dopo gli incendi che nelle ultime ore hanno distrutto oltre 600 ettari di territorio. In particolare ora la procura di Foggia vuole far luce su quanto avvenuto ieri a Vieste. Stessa cosa si appresta a fare la procura di Lecce, dopo che le fiamme ieri hanno provocato danni ad abitazioni nella zona di San Cataldo.

Nel capoluogo salentino la giunta comunale ha approvato una delibera con cui chiede “il riconoscimento dello stato di emergenza”. Provvedimento che è stato trasmesso ai governi nazionale e regionale. Un’istanza che giunge dopo la difficile situazione di ieri, che dal Salento al Gargano ha provocato danni per alcuni milioni di euro, secondo le prime stime. Una conta dei danni definitiva si avrà tra qualche giorno: sullo sfondo restano gli ettari di macchia mediterranea andati in fumo, pinete distrutte e la necessità, nei momenti più complicati ieri, di evacuare oltre 2000 persone tra le due province.

«Il forte vento e l’erba inaridita per la calura e per mancanza di piogge, hanno alimentato gli incendi e i disagi, ma va denunciato con chiarezza – ha dichiarato l’arcivescovo della diocesi di Manfredonia, Vieste e San Giovanni Rotondo, padre Franco Moscone – che i roghi sono provocati da mani fomentatrici di odio verso il Creato e la popolazione: si tratta di gesti criminali, motivati da una pura logica criminale».

«Le azioni individuali devono essere sempre attente e rispettose del Creato, che adorna il nostro meraviglioso Gargano ricco – ha aggiunto – di boschi, pinete, spiagge, luoghi panoramici, camping, con gesti e scelte che ci rendono operatori di Giustizia e Pace».

Tra le prime ipotesi investigative degli inquirenti, la possibilità che il rogo a Vieste, possa essere partito da un’area in cui si trova un campeggio, attualmente in disuso. L’indagine sarà aperta per incendio boschivo doloso. Quel che è certo è stato il lavoro durato ore di operatori del servizio anti incendio boschivo dell’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali, vigili del foco, forestali, protezione civile e volontari, che anche questa mattina per l’area di Vieste hanno avuto il supporto dei canadair. Oggi poi gli operatori hanno dovuto fronteggiare anche il vento di maestrale che ha reso non facili le operazioni di bonifica. Vento che ha alimentato un altro incendio, questa volta in provincia di Taranto, con a rischi altre decine di ettari di area boschiva a Ginosa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version