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Video omicidio a Foggia: annullato sequestro del cellulare al giornalista Pesante

Il Tribunale di Foggia ha annullato il sequestro dello smartphone del giornalista Francesco Pesante, direttore del giornale online “L'immediato”, al quale il 22 giugno scorso agenti della Squadra Mobile avevano sequestro lo strumento di lavoro nell'ambito delle indagini sulla divulgazione di un video sulle fasi di un omicidio compiuto il 17 maggio e registrato dalle…

Il Tribunale di Foggia ha annullato il sequestro dello smartphone del giornalista Francesco Pesante, direttore del giornale online “L’immediato”, al quale il 22 giugno scorso agenti della Squadra Mobile avevano sequestro lo strumento di lavoro nell’ambito delle indagini sulla divulgazione di un video sulle fasi di un omicidio compiuto il 17 maggio e registrato dalle telecamere di sicurezza del carcere di Foggia.

Lo rende noto in un comunicato la Fnsi. «Spero che questa esperienza negativa possa servire affinché in futuro nessun collega venga a trovarsi nella stessa situazione», commenta Pesante, che tramite l’avvocato Michele Vaira aveva presentato ricorso per chiedere l’annullamento del sequestro.

«Non eravamo certi – aggiunge – che sarebbe stato accolto e invece oggi è arrivato il dispositivo. Siamo molto soddisfatti. Ho sempre avuto fiducia nella magistratura, anche perché – prosegue – ho sempre agito secondo le regole e fatto il mio dovere».

Pesante è rimasto due giorni senza telefono. Il cellulare gli era già stato restituito il 24 giugno scorso ma prima, viene precisato nella nota, è stata acquisita copia dei contenuti del dispositivo.

Per la Federazione nazionale della Stampa e l’Associazione della Stampa di Puglia, si tratta di «una vicenda paradossale, che si chiude nell’unico modo possibile, ma con un danno enorme per il collega perché con il sequestro del telefono hanno “bruciato” le sue fonti. Una vicenda – concludono – che ripropone la necessità e l’urgenza di una norma a tutela del segreto professionale, essenziale per garantire una informazione autorevole, libera e pluralista».

Pesante per questa vicenda è indagato per la ricettazione del file video. Nello stesso procedimento sono indagati due foggiani di 50 e 32 anni, accusati di rivelazione e utilizzo di segreti ufficio.

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