«Verosimilmente la repentinità dell’affondamento non ha consentito all’equipaggio di utilizzare i mezzi di salvataggio». Così l’ammiraglio Vincenzo Leone, comandante regionale Guardia Costiera Puglia. Lo stesso allarme «non è arrivato dal rimorchiatore – aggiunge il comandante – ma dal motopontone che si è accorto della situazione di emergenza e subito dopo aver lanciato l’allarme ci ha comunicato che il rimorchiatore era già affondato».
Le ricerche sono andate avanti tutta la notte. Le condizione meteo non erano e non sono favorevoli, con vento da est che ha prodotto mare 5 e onde alte anche 2 metri e mezzo. Una della navi dirottate dalla Capitaneria di Porto di Bari, il mercantile Split, ha individuato dopo circa un’ora e mezzo dalla segnalazione il comandante, ancora vivo, e lo ha salvato. Dall’arrivo a Bari il comandante è stato ricoverato nell’ospedale Di Venere di Bari. I mezzi aerei poi hanno trovato la zattera che si è sganciata al momento dell’affondamento ma sulla quale non c’era nessuno.
La Capitaneria di Porto di Bari sta verificando anche l’eventuale inquinamento del mare dove è affondato il rimorchiatore, a circa 50 miglia dalla costa barese, in acque internazionali. «Il rimorchiatore ha a bordo casse di combustibile piene – ha detto l’ammiraglio – e speriamo che alla tragedia delle persone non si aggiunga anche una emergenza di inquinamento ambientale». Il tratto di mare dove è affondato il rimorchiatore ha una profondità di circa mille metri, quindi recuperare il relitto sarà molto difficile.