Non solo sovraffollamento. Di problemi il carcere di Bari ne ha tanti, alcuni dei quali incancreniti, nonostante i numerosi interventi dei vari “attori” coinvolti e i tentativi di tamponarne le emergenze della direzione stessa. Li ha constatati, per l’ennesima volta ieri mattina, una delegazione di Antigone, l’associazione “per i diritti e le garanzie nel sistema penale”. La visita delle avvocate Maria Pia Scarciglia (presidente regionale) e Noemi Cionfoli (componente dell’Osservatorio sulle condizioni di detenzione) è durata alcune ore e ha riguardato tutti gli aspetti della vita in carcere dei 435 detenuti (con una capienza massima che invece ne prevede 270).
La polizia penitenziaria.
Continua ad essere sottosimensionato il numero degli agenti di polizia penitenziaria, in maniera inversamente proporzionale a quello dei detenuti. Ne sono stati contati 258 su una pianta organica che, invece, ne prevede 276. Pochi anche gli educatori: 3 fissi e uno part time (solo 3 giorni la settimana). Ne servirebbero almeno 5.
Le aggressioni.
Nell’arco del 2022, ha accertato Antigone, si sono registrate 7 aggressioni fisiche e 34 verbali ai danni del personale. E altre 41 tra detenuti. E ancora, 53 “eventi critici”: 42 episodi di autolesionismo, 1 suicidio e 10 tentativi di suicidio.
I detenuti psichiatrici.
Sono 19, affetti da patologie psichiatriche gravi e con diagnosi conclamata. Di questi, 3 sono in attesa che si liberi un posto in una Rems (la residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, una struttura sanitaria di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi). E sono tutti rinchiusi in una cella. Ci sono, poi, sempre dietro le sbarre, altri 15 detenuti tossicodipendenti che sono sotto trattamento farmacologico.
L’assistenza.
I malati psichiatrici possono contare sulla presenza di psichiatri per 80 ore la settimana, e di psicologi per 42 ore. Sono invece saliti a 25, dislocati nelle strutture di Bari, Turi, Altamura e nell’Istituto per minori di Bari, gli infermieri della Asl a disposizione della struttura sanitaria nella casa circondariale.
Le attività.
Sono 79 i detenuti impegnati in corsi scolastici, ai quali si affiancato altre attività: concerti, teatro, e in questo periodo la realizzazione delle pigotte in collaborazione con l’Unicef.
Le condizioni strutturali.
La nota più dolente resta quella di una struttura vecchia e in alcune zone obsoleta. In particolare la prima sezione, dove si trovano i 148 detenuti di media sicurezza. In alcuni casi, è stato riscontrato ieri, il più alto di tre letti a castello sfiora il soffitto. I metri quadri che devono avere a disposizione ci sono ma, evidentemente, le condizioni non sono comunque ottimali nel rispetto dei loro diritti.