I tubi dell’impianto idrico tranciati di netto in un uliveto che si trova nell’area rurale tra Bitetto, Grumo Appula e Sannicandro di Bari. Si tratta dell’ennesimo atto vandalico nelle campagne pugliesi arrivato in un periodo in cui i terreni sono alle prese con la mancanza d’acqua per l’irrigazione.
A denunciarlo, attraverso la Coldiretti Puglia, è l’imprenditore agricolo, un grumese proprietario del terreno.
L’associazione degli agricoltori evidenzia che, nelle campagne pugliesi, «la criminalità opera attraverso furti di attrezzature e mezzi agricoli, racket, abigeato, estorsioni, o con il cosiddetto pizzo anche sotto forma di imposizione di manodopera o di servizi di trasporto o di guardiania alle aziende agricole, danneggiamento di impianti e delle stesse colture, aggressioni, usura, macellazioni clandestine, caporalato e truffe nei confronti dell’Unione europea».
In pochi attimi viene così distrutto «il lavoro di anni degli olivicoltori e, con l’intermediazione», azzerata «la concorrenza e il libero mercato legale». Situazioni che soffocano «l’imprenditoria onesta, anche compromettendo in modo gravissimo la sicurezza delle campagne e la qualità dei prodotti», conclude la Coldiretti evidenziando che «si moltiplicano i furti di ferro, acciaio, rame, cavi elettrici e telefonici in campagna con le aziende agricole che rimangono spente e isolate telefonicamente, mentre i pozzi per i irrigare restano fermi, pregiudicando le produzioni agricole che hanno bisogno di acqua».