Una vera e propria distribuzione capillare, in ogni quartiere cittadino e ai clienti più disparati. La diffusione della cocaina a Bari è ormai il fenomeno più emergenziale per tutte le forze dell’ordine impegnate nel contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti.
L’elevata offerta, riscontrata da più parti è ormai al centro di nuovi spunti investigativi per individuarne i canali di provenienza e approvvigionamento. Non solo i tradizionali, allora, in una sorta di equa spartizione fra i clan del territorio: tutti spacciano coca, in sostanza, mantenendo equilibri su altri fronti. «I proventi generati dall’ingente quantitativo di droga commercializzata – avverte però la Direzione investigativa antimafia nell’ultima relazione semestrale – costituiscono ancora una delle principali fonti di arricchimento per la criminalità organizzata. Nel traffico di sostanze stupefacenti la malavita strutturata barese sfrutta sia i canali di approvvigionamento nazionali che quelli esteri – spiega ancora – dimostrando una elevata propensione alla collaborazione con organizzazioni criminali straniere soprattutto quelle albanesi le quali riescono a gestire anche in forma autonoma una fetta di mercato criminale senza sovrapporsi alla criminalità autoctona».
La capillarità dello spaccio di cocaina, intanto, ne determina un deprezzamento, a tutto favore dell’acquirente medio che può arrivare a pagare un “quarto” anche 20 euro, praticamente la metà di quanto era prima sul mercato. Tra le tipologie di clienti più diffuse, spiegano gli investigatori, non esiste più uno spartiacque netto, ma riguarda ormai quasi tutte le categorie, dal professionista al ragazzino che organizza la serata in discoteca, riguardando persino operai e casalinghe.
Allarma, tuttavia, il mercato fra i più giovani, che proprio per il prezzo più contenuto di cocaina (ma anche marijuana e hashish) hanno facilmente accesso alle sostanze stupefacenti, in molte occasioni diventano loro stessi pusher, in esecuzione di un programma criminoso pre-ordinato e ormai ben collaudato della organizzazioni malavitose, a Bari e in provincia.
Tra le “vittime”, anche sedicenni o insospettabili studentesse, come ha evidenziato un’operazione condotta a luglio scorso nella zona del Sud-Est barese: un giro vorticoso di spaccio gestito da personaggi della criminalità del capoluogo.