«Dell’osservatorio avrebbe dovuto fare parte anche una toga, Giuseppe De Benedictis, condannato per corruzione in atti giudiziari e detenzione di armi. La sua partecipazione sarebbe dovuta rimanere segreta». È quanto ha affermato il procuratore di Caltanissetta, Salvo De Luca, in relazione all’inchiesta della Dia della città siciliana che ha portato all’arresto dell’avvocato Stefano Menicacci e di Domenico Romeo, entrambi ai domiciliari.
Sono accusati di false informazioni a pubblico ministero aggravate dall’aver mentito in un procedimento per strage.
L’inchiesta nasce da intercettazioni che avrebbero rivelato un progetto ispirato dalla ideologia fascista (gli interlocutori si definiscono fascisti) di costituzione di un “osservatorio” delle attività della magistratura, del quale dovrebbero fare parte anche componenti occulti per colpire alcuni magistrati “non graditi”. Il progetto secondo gli interlocutori intercettati sarebbe attivo.
«Abbiamo intercettato alcune conversazioni dell’ex esponente di Avanguardia Nazionale Adriano Tilgher con un avvocato del Foro di Bari e con un docente universitario in cui si parlava del progetto di creazione di un “osservatorio” sulla attività della magistratura», ha spiegato De Luca. «Progetto di per sé lecito – ha aggiunto – se non fosse stato che, sempre nel corso delle intercettazioni, sono emersi due aspetti penalmente rilevanti: cioè il fatto che alcuni esponenti dell’organizzazione dovevano rimanere segreti in violazione della legge Anselmi e che si doveva eseguire una mappatura dei magistrati per rilevare le relazioni tra loro in modo da colpire quelli sgraditi».
L’idea, ha proseguito De Luca, «era imbastire campagne critiche per mettere in ridicolo i magistrati sgraditi». De Luca ha precisato che il progetto non è collegato alle indagini sulle stragi del ’92.
La Dia ha anche perquisito le case di Adriano Tilgher Adriano, esponente di spicco della disciolta organizzazione Avanguardia Nazionale (condannato nel 1981 per riorganizzazione del partito fascista), luogotenente dell’eversore nero Stefano Delle Chiaie, dell’avvocato Saverio Ingraffia e del docente universitario Francesco Scala.
I decreti sono stati emessi dalla Procura nissena per i reati associazione a delinquere e di violazione della Iegge Anselmi sulle associazioni segrete.