Un detenuto recluso nel carcere di Foggia ha tentato di evadere attraverso un foro praticato nel muro di una cella della sezione 4 della struttura. A scoprirlo, ieri pomeriggio, è stato un poliziotto penitenziario che, allertato da alcuni rumori, ha deciso di controllare riuscendo così a sventare il tentativo di evasione.
Nella cella dell’uomo sono stati trovati anche 30 grammi di sostanza stupefacente.
A denunciare l’accaduto è Pasquale Montesano, segretario generale aggiunto dell’Organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria (Osapp).
«Non possiamo mancare di evidenziare – afferma Montesano – come la polizia penitenziaria in Puglia, particolarmente a Foggia, stia subendo il disagio di una organizzazione complessiva che non funziona ed è da correggere. Il governo si dia una mossa e prenda compiutamente atto dell’emergenza».
L’Osapp chiede «un immediato incremento degli organici già dalle prossime assegnazioni del 183esimo corso per la Puglia e per Foggia in particolare. Ribadiamo nuovamente al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al sottosegretario Del Mastro e Ostellari, e al governo Meloni, la necessità di aprire un tavolo di confronto permanente per discutere di riforme, organici, equipaggiamenti e sovraffollamento detentivo».
Quanto accaduto nel carcere di Foggia è l’ennesimo allarmante episodio nelle strutture penitenziarie lucane e pugliesi: la notte tra domenica e lunedì, a Potenza, un 81enne si è suicidato impiccandosi nella sua cella. Nel carcere minorile “Fornelli” di Bari, ieri, due gruppi di detenuti italiani e stranieri si sono resi protagonisti di una maxi rissa che ha provocato il ferimento di due agenti della polizia penitenziaria.