Uccise l’ex suocera a Orta Nova, i legali della famiglia della vittima: «Non fu adeguatamente protetta»

Avrebbe dovuto essere accolta in una casa famiglia in attesa che il suo persecutore venisse arrestato la 58enne Filomena Bruno, uccisa a coltellate a Orta Nova nell’ottobre 2019 dall’ex compagno della figlia. L’uomo, infatti, due giorni prima di ucciderla avrebbe aggredito l’ex suocera.

È quanto ha sostenuto il legale della famiglia Bruno, Michele Sodrio, durante l’udienza che si è tenuta questa mattina dinanzi ai giudici della corte d’Assise a Foggia nei confronti del 37enne Cristoforo Aghilar, arrestato e reo confesso dell’omicidio che ha seguito l’udienza in videoconferenza dal carcere di Livorno dove è detenuto.

La Pm Rosa Pensa, nella precedente udienza aveva chiesto l’ergastolo per l’imputato, contestando sia l’aggravante della premeditazione, che l’aver assassinato la donna già vittima di stalking. Mentre però per la pm la vittima era stata adeguatamente protetta, per il legale della famiglia «ci sono prove certe che alla signora Bruno non fu mai nemmeno proposto di andare in una struttura fuori Orta Nova. Le relazioni di servizio del maresciallo dei carabinieri all’epoca in servizio ad Orta Nova, nel frattempo trasferito – ha detto – sono false e rappresentano solo il tentativo di mascherare le proprie responsabilità, anche da parte dei diretti superiori del maresciallo». Sodrio ha anche avviato una causa civile contro i ministeri della Difesa e degli Interni, in quanto autorità da cui dipende l’Arma dei carabinieri, chiedendo un risarcimento milionario per la morte della donna. La prossima udienza si terrà il 27 gennaio, quando a parlare sarà il difensore di Aghilar.

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