Lascia il carcere Cosimo Calò, 84enne di Carovigno fermato dai carabinieri e arrestato l’8 marzo scorso per l’omicidio del fratello Antonio, di 70 anni, e della cognata Caterina Martucci, 64 anni.
Calò andrà agli arresti domiciliari dopo che la giudice per le indagini preliminari (gip) del tribunale di Brindisi, Vilma Gilli, ha accolto l’istanza dell’avvocata Carmela Calò, che difende l’indagato, con il parere favorevole del pubblico ministero titolare del fascicolo, Francesco Carluccio, all’esito della perizia medica: secondo il medico legale, nominato dalla gip, le condizioni fisiche dell’84enne sono «incompatibili con la custodia in carcere».
Cosimo Calò avrebbe ucciso il fratello e la cognata a fucilate nel casolare in cui abitavano, a Serranova, frazione di Carovigno, una settimana prima del ritrovamento dei cadaveri, per un’eredità contesa costituita da terreni e da una casa colonica. La procura di Brindisi ha contestato l’aggravante della premeditazione, oltre che il legame parentale.