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Truffano due anziane con la tecnica del finto nipote nel Materano: arrestati due campani

Due uomini di 26 e 33 anni, entrambi residenti nell’hinterland napoletano e già noti alle Forze dell’ordine, sono stati arrestati e posti ai domiciliari - con obbligo di braccialetto elettronico - dai carabinieri della compagnia di Matera. I due sono accusati di truffa aggravata ai danni di due donne ultranovantenni, compiute con la tecnica della…

Due uomini di 26 e 33 anni, entrambi residenti nell’hinterland napoletano e già noti alle Forze dell’ordine, sono stati arrestati e posti ai domiciliari – con obbligo di braccialetto elettronico – dai carabinieri della compagnia di Matera.

I due sono accusati di truffa aggravata ai danni di due donne ultranovantenni, compiute con la tecnica della telefonata di un sedicente nipote, di Matera e Miglionico.

Gli episodi contestati ai due arrestati risalgono al 9 maggio 2022 quando una 93enne di Matera è stata contattata telefonicamente da un uomo che, fingendo di essere il nipote, le chiedeva soldi per pagare un pacco da lui ordinato. L’uomo si è poi presentato alla porta di casa dell’anziana, qualificandosi come incaricato per il recapito del pacco e a cui la vittima consegnava la somma di 500 euro in contanti, a fronte della richiesta iniziale di 4mila euro.

Poco dopo la stessa tecnica veniva utilizzata ai danni di una 96enne di Miglionico. Il finto nipote le ha detto di avere urgente bisogno di 4.800 euro per pagare un pacco contenente della merce da lui acquistata, dicendole anche che in caso di rifiuto sarebbe incorso in problemi giudiziari. Il finto nipote ha aggiunto che non poteva recarsi personalmente a ritirare i soldi perché ammalato. Anche in questo caso, trascorsi pochi minuti, uno sconosciuto si è presentato come amico, a cui la vittima ha consegnato tutto il denaro nella sua disponibilità, ammontante a 3.400 euro.

In entrambe le truffe, dopo le richieste di denaro, venivano tenute impegnate le linee telefoniche delle vittime per impedire loro di contattare parenti o conoscenti per un consulto o per chiedere aiuto.

Le indagini dei carabinieri sono partite subito dopo la consumazione dei reati e hanno consentito di acquisire rilevanti elementi probatori grazie al coraggioso aiuto della collaboratrice domestica dell’anziana vittima materana che, al momento dell’ingresso in casa del finto corriere, intuendo potesse trattarsi di una truffa e non riuscendo a dissuadere l’anziana dal consegnare il denaro, aveva ripreso l’accaduto con il proprio telefono cellulare.

Fondamentali anche l’acquisizione e l’analisi dei sistemi di videosorveglianza cittadina che hanno permesso l’individuazione dell’auto condotta dall’altro indagato e utilizzata per raggiungere Matera e per guadagnare la fuga dopo le truffe.

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