Truffa sulle spese legali della Regione Puglia: la Procura chiede 5 condanne e due assoluzioni

Con l’esame di posizioni minori e contestuali richieste del pm Francesco Bretone, si è chiusa ieri l’udienza dinanzi al gup Alfredo Ferraro relativa alla maxi truffa ai danni della Regione Puglia relativa a compensi per migliaia di contenziosi su indennizzi in agricoltura dal 2006 al 2019.

Secondo le indagini, grazie alla regia dello studio legale Primavera di Bari, altri avvocati indagati avrebbero avviato, per ciascun agricoltore destinatario dei contributi, tanti contenziosi quante erano le annualità per le quali spettavano i fondi anziché avviare un solo procedimento per ciascun richiedente. Avrebbero cioè parcellizzato le cause, moltiplicando i propri compensi. Ma non solo: il gruppo di avvocati avrebbe addirittura fatto incetta di mandati, utilizzando tra l’altro le generalità di persone morte, con l’unico scopo di recuperare le spese legali.

L’inchiesta fu avviata a seguito di una denuncia presentata nel maggio 2018 dal presidente della Regione, Michele Emiliano, e fu disposto il sequestro di oltre 22 milioni di euro.

Dopo le prime udienze, le posizioni dei 21 indagati si divisero in tre tronconi: coloro che hanno scelto il rito ordinario, andando a processo, quelli che hanno chiesto l’abbreviato e quelli che invece vorrebbero patteggiare la pena.

A giudizio, a febbraio scorso, sono stati rinviati a giudizio Enrico Primavera, uno dei due figli del principale imputato, Michele (che intanto ha scelto il patteggiamento ed è stato condannato a due anni), la compagna Grazia Barone, Salvatore Lanciano, Francesca Gernone, Giovanna Senese, e le due cancelliere in pensione Maria Giannoccaro e Maria Cuccovillo.

Oltre a Michele Primavera, hanno chiesto il patteggiamento Oronzo Panebianco, Assunta Iorio, Francesca Fiore, la moglie di Michele Primavera, Anna De Ruvo, Giuliana Tarantini, Luca Pedroncelli. Nell’udienza di ieri, in relazione alle richieste di abbreviato, il pm Francesco Bretone (da qualche anno in procura generale ma ancora applicato a questo processo) ha chiesto l’assoluzione per Alberto Primae per Antoniella Murgolo. Per Oronzo Pedico, Alessandro Calia, Francesca Pascazio, Anna Latrofa e Ferdinando Potenza la pena ritenuta di giustizia. Toccherà cioè al giudice Ferraro valutare che tipo di condanna si ritiene congruo applicare per i reati contestati.

Hanno poi tenuto la loro arringa gli avvocati di alcuni degli imputati e l’udienza è stata rinviata a fine settembre per consentire alle parti di completare la discussione, mentre la decisione del gup Ferraro sarà comunicata nell’udienza del 26 ottobre.

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