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Truffa sui redditi di cittadinanza, sotto inchiesta finiscono i Caf

Una percentuale, un “obolo” per ciascuna pratica con esito positivo di richiesta del reddito di cittadinanza. Lavorerebbero così, secondo le indagini della guardia di finanza, alcuni Caf cittadini, in collusione con i richiedenti. Un vero e proprio business, che avrebbe già fruttato un bel gruzzolo ai funzionari compiacenti. L’inchiesta, appena avviata, sarebbe partita dalla segnalazione…

Una percentuale, un “obolo” per ciascuna pratica con esito positivo di richiesta del reddito di cittadinanza. Lavorerebbero così, secondo le indagini della guardia di finanza, alcuni Caf cittadini, in collusione con i richiedenti.

Un vero e proprio business, che avrebbe già fruttato un bel gruzzolo ai funzionari compiacenti. L’inchiesta, appena avviata, sarebbe partita dalla segnalazione di un cittadino che, dopo aver chiesto informazioni ad un centro autorizzato di assistenza fiscale, sarebbe stato indotto a garantire una somma di denaro, o una percentuale sullo stesso reddito, in cambio di qualche forzatura all’indicatore della situazione economica (l’Isee).

Dalla denuncia del singolo sarebbe quindi partita un’indagine a tappeto che riguarderebbe tutto il territorio cittadino, ma in particolare alcuni quartieri, come il borgo antico. Sarebbero già molti i casi nel fascicolo: i finanzieri del gruppo specializzato avrebbero fatto i controlli incrociati fra redditi e stile di vita dei percettori, in totale discordanza tra loro. E molti di questi sarebbero familiari di personaggi vicini a clan locali.

Lo step successivo sarebbe stato quello di analizzare in che modo i “truffatori” avrebbero ottenuto il beneficio, scoprendo quindi il ruolo dei dipendenti dei Caf. I funzionari, secondo quanto finora ricostruito, avrebbero in alcuni casi convalidato il falso Isee, in altri lo avrebbero modificato, inserendo parametri abbastanza bassi da garantire il diritto al sostegno statale. In cambio avrebbero ricevuto una quota variabile, in proporzione al reddito di cittadinanza. L’inchiesta ora prosegue per accertare se vi siano rapporti con chi, poi, materialmente provvede all’erogazione.

Nuovi spunti, intanto, promette di offrire il bonus sociale idrico 2022, appena avviato dall’Acquedotto pugliese finalizzato a ridurre la spesa sostenuta per la fornitura idrica dai nuclei familiari in condizioni di disagio. È sufficiente che ogni anno il cittadino richieda all’Inps l’Isee o la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) contenente le informazioni di carattere anagrafico, reddituale e patrimoniale necessarie a descrivere la situazione economica del nucleo familiare.

I requisiti previsti sono: Isee non superiore a 8.265,00 euro, Isee non superiore a 20 mila euro e con almeno 4 figli a carico, beneficiare di reddito di cittadinanza o pensione di cittadinanza.

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