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Truffa sui buoni pasto e turbativa d’asta: indagati i vertici di Edenred Italia. Sequestrati 20 milioni di euro – VIDEO

Truffa aggravata, turbativa d'asta in concorso e illeciti amministrativi sono le accuse a carico dei vertici della società Edenred Italia, specializzata nei buoni pasto e ticket restaurant. Quattro le persone indagate, oltre alla società, nell'inchiesta condotta dal pm della Procura di Roma, Carlo Villani. Nell'ambito delle indagini, la Guardia di finanza ha dato esecuzione ad…

Truffa aggravata, turbativa d’asta in concorso e illeciti amministrativi sono le accuse a carico dei vertici della società Edenred Italia, specializzata nei buoni pasto e ticket restaurant.

Quattro le persone indagate, oltre alla società, nell’inchiesta condotta dal pm della Procura di Roma, Carlo Villani.

Nell’ambito delle indagini, la Guardia di finanza ha dato esecuzione ad decreto di sequestro del valore di 20 milioni di euro.

«Il provvedimento è adottato per illeciti amministrativi – spiega una nota della Procura di Roma – dipendenti dai reati di truffa ai danni dello Stato e turbata libertà degli incanti perpetrati, a beneficio dell’ente, da quattro legali rappresentanti succedutisi nel tempo».

Le indagini svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Roma, «hanno permesso di ricostruire condotte, in ipotesi d’accusa fraudolente, nella partecipazione a una gara per l’affidamento del servizio di buoni pasto per la Pubblica amministrazione per un importo stimato a base di gara pari a 1.250.000.000, che avrebbero determinato a vantaggio della società l’illegittima aggiudicazione e la connessa esecuzione di 4 lotti per un valore complessivo di circa 580 milioni di euro», aggiunge la nota della Procura capitolina.

In base all’impianto accusatorio «la società aggiudicataria ed emittente i buoni pasto, in fase di presentazione dell’offerta avrebbero falsamente dichiarato l’equivalenza tra il ribasso (o “sconto”) praticato alla P.A. e la commissione (o “sconto incondizionato”) applicata agli esercizi convenzionati, presupposto stabilito a pena di inammissibilità dalla legge di gara. Con la stipula di accordi paralleli, invece, la società aggiudicataria avrebbe di fatto retrocesso agli esercizi convenzionati parte della prevista commissione, applicando così uno sconto maggiore rispetto a quello praticato alla Pubblica amministrazione e, in tal modo, violando le regole imposte dal bando».

I fatti riguardano un periodo compreso tra il 2021 e il 2023.

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