Troppi furti al cimitero di Cerignola: due mastini napoletani a guardia dei morti

È l’ultimo dell’anno, una coppia fa visita ai parenti al cimitero di Cerignola, come tante altre, per salutare i propri cari che non ci sono più. È tarda mattinata e all’ingresso incrociano una donna che sta chiudendo alcune cappelle: «signora possiamo entrare per una decina di minuti?» «Certo, fate pure», risponde l’addetta.

Così, i due a passo veloce si recano presso il sepolcro di famiglia a metà del perimetro del luogo sacro. Il tempo di porre dei fiori e recitare una preghiera e, assolto il doloroso compito, si incamminano verso l’uscita. A quel punto come nella famosa poesia del grande Totò, “A livella”, restano incuriositi da sepolcri e lapidi: “qui giace tizio, qui caio, qui però, potrebbero sistemare meglio” e così passano i minuti. Sono quasi le 13 e giunti al cancello, trovano l’inferriata sbarrata da una grossa catena e da un pesante lucchetto. Immediato lo sconcerto, anche se, forse, pensano, “sarà aperto il cancello laterale”.

A passo veloce raggiungono l’altro ingresso, ma anche questo è chiuso. A quel punto non resta che chiamare il numero di emergenza e comporre le cifre del comando di Polizia municipale. Pronta la risposta del piantone a cui spiegano cosa è capitato. L’agente chiede di richiamare dopo alcuni minuti e così “i prigionieri” fanno. Anche la seconda telefonata ha immediato riscontro con il vigile che tranquillizza affermando che da lì a poco sarebbe arrivato il custode.

Nel frattempo i due scorgono due grossi esemplari di mastini napoletani dall’inconfondibile manto di pelo nero che sorvegliano l’ingresso. E così scatta il timore che gli animali possano entrare da qualche pertugio, visto che non possono essere lì di passaggio. Fortuna per loro pochi attimi dopo un signore in ciabatte srotola la catena e libera la coppia, che chiede: «ma i cani», «non si preoccupi, mi stia vicino».

Da lì la richiesta di spiegazioni con il custode che afferma: «qui vengono spesso a rubare, i mastini servono per distogliere malviventi che non risparmiano niente: lampadine, accessori alle lapidi, piante e fiori e qualsiasi cosa possa essere asportata. È una lotta quotidiana».

Al cimitero dove non si rispettano nemmeno i defunti. Dove, però il servizio e la solerzia della polizia locale è stata un pronto intervento.

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