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Tredici delitti nel Foggiano dall’inizio dell’anni: è guerra di mafia

Tredici è un numero che non ha portato bene, almeno a tavola. Di sicuro non porta bene neanche a Foggia e senza sedersi a tavola: nella città capoluogo basta anche un tavolino di un chiosco mentre si beve una bibita con gli amici per festeggiare il proprio compleanno. Perché i tredici morti ammazzati narrano di…

Tredici è un numero che non ha portato bene, almeno a tavola. Di sicuro non porta bene neanche a Foggia e senza sedersi a tavola: nella città capoluogo basta anche un tavolino di un chiosco mentre si beve una bibita con gli amici per festeggiare il proprio compleanno. Perché i tredici morti ammazzati narrano di una criminalità che non ha bisogno di modelli da imitare, anzi offre occasioni d’imitazioni anche per il grande schermo, com’è avvenuto per “Ti mangio il cuore” di Pippo Mezzapesa.

Così in viale Giotto, a poca distanza dal palazzo crollato in una fredda notte del novembre del 1999, dopo le polveri dell’implosione della palazzina, ecco le polveri da sparo: almeno 16 colpi, calibro 9, esplosi davanti a un chiosco, dove stava festeggiando il suo 50esimo compleanno, Agostino Corvino, componente della batteria Trisciuoglio-Tolonese, e nipote del boss Raffaele Tolonese detto “Rafanill”, nome storico della Società foggiana. Inutile aggiungere che la sventagliata di colpi non ha dato scampo al festeggiato, trasportato in emergenza al Policlinico di Foggia, dove sono risultati vani tutti i tentativi di salvargli la vita da parte dei medici.

Corvino, vecchia conoscenza degli inquirenti, era stato coinvolto in varie inchieste antimafia, come nell’operazione “Corona” del luglio 2013, che svelò il volto affaristico della Società foggiana capace di fare un salto di qualità, “infiltrandosi” nel tessuto produttivo del territorio. In quell’occasione – insieme agli altri 23 arrestati dai carabinieri su mandato della Procura e Dda – Corvino venne accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsioni, ricettazioni, spaccio di stupefacenti e sequestro di persona.

Secondo una prima ipotesi investigativa, l’omicidio di viale Giotto potrebbe essere una risposta all’agguato del 21 ottobre scorso, avvenuto in viale Europa, nel quale rimase ferito il 32enne Ivan Narciso, pregiudicato e arrestato dopo un breve ricovero in ospedale. Mentre si guarda anche all’omicidio di Alessandro Scopece, il 37enne freddato nel luglio scorso con numerosi colpi di pistola al torace davanti al’autolavaggio di via Lucera, a poca distanza dal teatro dell’ultimo omicidio nella città di Foggia.

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