Trasporto dei pazienti disabili, il Tar condanna Asl Bari e Regione Puglia: accolti i ricorsi dei centri diurni

È illegittimo il provvedimento con cui l’Asl Bari, negli anni passati, aveva rinviato la presa in carico del servizio di trasporto dei disabili di quattro centri diurni del Barese.

È quanto ha stabilito il Tar del capoluogo pugliese condannando l’azienda sanitaria e la Regione Puglia, in solido, a risarcire i costi sopportati dai centri dall’1 gennaio 2021.

L’Asl, secondo una legge regionale del 2010, ha infatti il compito di garantire il servizio di trasporto dei pazienti disabili presso i centri diurni socio-operativi ma, «nonostante le molteplici diffide per l’attivazione del servizio ricevute dalla cooperativa Ruah e dalla Starbene srl, titolari di quattro centri diurni» tra Bari e Rutigliano – si legge in un comunicato rilasciato dallo studio legale Gaballo di Nardò -, il servizio non era stato avviato.

Solo nel 2020, in via eccezionale, l’Asl aveva consentito proprio ai centri diurni di provvedere al trasporto dei pazienti, corrispondendo agli stessi una tariffa di 6,51 euro per utente che, come notano gli avvocati «non copriva i costi realmente sopportati».

Una situazione che ha costretto i centri, assistiti dall’avvocato Paolo Gaballo, a rivolgersi al Tar.

I giudici amministrativi hanno rilevato la «grave negligenza imputabile sia alla Asl di Bari sia alla Regione Puglia» e la situazione di «coercizione» in cui si sono ritrovati i centri, costretti a garantire un servizio «essenziale per i propri utenti disabili» in «condizioni antieconomiche».

Ancora oggi, scrivono i giudici, «l’Asl Bari non solo non ha preso in carico il servizio, ma non ha neppure svolto alcuna delle attività per finanziarlo, gestirlo in proprio o affidarlo a terzi».

Il Tar ha anche disposto la trasmissione degli atti alla Corte dei Conti per individuare eventuali responsabilità.

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