Trani, l’ex ristorante Cristoforo Colombo trasformato in un “monumento” al vandalismo – FOTO

A guardare la mappa degli immobili comunali di Trani in stato di abbandono e in attesa di nuovi proprietari o addirittura in attesa di gare da indire, sembrerebbe che un virus con carattere endemico abbia attecchito in zona Colonna con un focolaio difficile da estirpare.

L’ultimo monumento al vandalismo è rappresentato dalla struttura che ospitava lo storico ristorante Cristoforo Colombo, vuoto da due anni, da quando l’autorità giudiziaria ne ha confermato la scadenza della concessione e l’assenza del diritto di occupare lo stabile da parte dell’ultimo concessionario. Quest’ultimo dopo l’ultima stagione estiva del 2022 avrebbe liberato da ogni attrezzatura gli spazi dell’attività ristorativa. A febbraio 2023 la Capitaneria di porto e Guardia Costiera di Barletta aveva posto sigilli e posto sotto sequestro l’area, andando anche a bloccare l’iter di indizione di una procedura di gara che il Comune avrebbe voluto avviare contestualmente per l’ex ristorante Cristoforo Colombo e l’ex sciala De Simone. È proprio dalla ex scala che si può accedere senza alcun problema nella struttura dell’ex ristorante.

A testimoniare la facilità di accesso, oltre un piccolo muro di cinta, divisorio tra i due lotti demaniali, sopra gli scogli, c’è la presenza di un anziano appassionato di pesca che staziona liberamente sulla “balconata” sul mare dell’ex ristorante: «Sono passato di là, da dove passano tutti. I ragazzini scavalcano dal cancello di ingresso ma da qui è più facile» dice.

L’impatto visivo addentrandosi nella struttura è quella di uno scheletro murario profanato da vandali. Nella saletta più piccola, con un mosaico raffigurante scene tipiche delle narrazioni sull’esploratore italiano, ci sono i resti di qualche menù dell’ultima esperienza ristorativa. In uno stanzino, utilizzato in precedenza come segreteria o ufficio di amministrazione, ci sono Cud del 2011, con dati sensibili di chi qui ci ha lavorato. Gli arredi sono stati tutti trafugati o danneggiati in maniera irreparabile. Sono chiari i segni di passaggio di chi in questi spazi ha anche dormito e probabilmente provato a riscaldarsi incendiando materiale.

Nella sala più grande, quella che in epoche passate ha ospitato anche cerimonie nuziali, la devastazione è più importante. Tutti i corpi illuminanti del soffitto sono stati letteralmente strappati, gli infissi divelti e le vetrate danneggiate. Al centro della sala non si può non notare la presenza di alcuni “bong” realizzati in maniera artigianale per poter consumare fumo o sostanze stupefacenti. In uno stanzino del sottoscala all’ingresso ci sono feci umane, un bagno improvvisato. Una rage room a tema “cerimonie”, una grande stanza della rabbia vista mare, la rabbia di una città che si ritrova con due beni comunali in stato di abbandono, anche se per fortuna sino ad ora l’ex Pizzeria da Felice non è ancora stata scenario di incursioni vandaliche. Il primo cittadino ha confermato la rimozione dei sigilli da parte dell’autorità giudiziaria e che a stretto giro sarà emanata la gara per la concessione di quest’area demaniale marittima.

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