Un uomo di 38 anni, Raffaele Saldano, è morto in un incidente sul lavoro che si è verificato, intorno alle 19, ad Andria.
A quanto si apprende l’uomo sarebbe morto a causa dell’esplosione di un macchinario che si trovava nelle sue vicinanze all’interno del frantoio Agrolio che si trova sulla strada provinciale 231 che collega Andria a Canosa di Puglia, a pochi chilometri dal centro abitato del co-capoluogo della Bat.
Immediatamente soccorso dai sanitari del 118, per lui, purtroppo, non c’è stato nulla da fare: inutili i tentativi di rianimarlo.
Sul posto sono intervenuti i poliziotti della Questura di Andria e della Scientifica che hanno effettuato i rilievi e avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente.
«L’ennesima tragedia sul lavoro miete una giovane vittima», commenta il segretario generale della Uil Puglia, Gianni Ricci. «Purtroppo – aggiunge – gli infortuni nei luoghi di lavoro, in Puglia come nel resto del Paese, stanno assumendo i contorni di una vera e propria strage, ma le risposte della politica per fermare un fenomeno inaccettabile sono poche e poco efficaci, ci chiediamo come avrebbero reagito le istituzioni se tutte quelle vite fossero state spezzate dalla violenza della mafia: sicuramente in modo più deciso di quello utilizzato contro gli infortuni sul lavoro».
«I controlli – prosegue Ricci – sono ancora insufficienti, le assunzioni degli ispettori non bastano: occorrono più risorse che purtroppo anche in questa manovra sono assenti e norme più severe per perseguire davvero l’obiettivo zero morti sul lavoro, bisogna creare una cultura della sicurezza a partire dalle scuole e soprattutto è indispensabile istituire una procura speciale per le morti sul lavoro, perché se è vero che a volte si tratta di tragiche fatalità, è altrettanto vero che spesso sono veri e propri omicidi dovuti alla ricerca del profitto ad ogni costo, anche a quello della sicurezza dei lavoratori».