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Traffico di droga tra la Puglia e l’Abruzzo: 29 arresti. Sequestrati beni per 2 milioni – VIDEO

Sono 29 le persone arrestate in un'operazione della Guardia di finanza del comando provinciale di Bari che ha smantellato un'organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti. Quindici persone sono finite in carcere, quattordici agli arresti domiciliari e altre due sono destinatarie di un provvedimento di obbligo di dimora. Uno dei principali indagati apparterrebbe a un…

Sono 29 le persone arrestate in un’operazione della Guardia di finanza del comando provinciale di Bari che ha smantellato un’organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti. Quindici persone sono finite in carcere, quattordici agli arresti domiciliari e altre due sono destinatarie di un provvedimento di obbligo di dimora. Uno dei principali indagati apparterrebbe a un noto clan del Foggiano.

Gli indagati risiedono, oltre che nella provincia di Bari, anche nella Bat, nel Foggiano, a Teramo e Chieti e sono accusati di far parte di un’associazione attiva nella produzione e nel traffico di sostanze stupefacenti.

È in corso anche il sequestro di beni per circa due milioni di euro. Si tratta, in particolare, di 28 terreni agricoli, 7 appartamenti, 900mila euro in contanti, polizze vita, conti correnti e due auto.

Durante le indagini i finanzieri hanno sequestrato circa 150 chili di hashish e 200mila euro in contanti.

Gli inquirenti avrebbero accertato l’elevata capacità organizzativa dell’associazione, dotata di una rilevante disponibilità di mezzi finanziari con una “cassa comune” e una vera e propria “contabilità d’esercizio”.

Linguaggio allusivo e assistenza legale per gli arrestati

L’organizzazione avrebbe rifornito di droga, «in maniera sistematica e capillare» dicono gli inquirenti, diverse piazze delle province di Foggia, Bari, Bat e di zone costiere dell’Abruzzo servendosi, per il trasporto, di mezzi dotati di doppi fondi. Per comunicare tra loro gli indagati avrebbero utilizzato strumenti criptati e a “circuito chiuso”, servendosi anche di attività commerciali per “mimetizzare” le attività illecite. Per definire la droga e le quantità veniva utilizzato un linguaggio allusivo: “lp” era un panetto da 100 grammi, “una” era una cassa da circa 30 chili mentre il denaro veniva definito “documenti”.

Il gruppo criminale, inoltre, avrebbe garantito assistenza legale e il mantenimento dei sodali arrestati.

La Dda: «Fornitura di droga da Foggia»

«La fornitura degli stupefacenti avveniva da Foggia, mentre lo smistamento delle partite veniva distribuito nelle varie realtà territoriali circostanti», ha sottolineato nel corso di una conferenza stampa il coordinatore della Dda, Francesco Giannella.

L’indagine, ha aggiunto, è partita come «uno stralcio di un’altra attività investigativa su un clan della città vecchia di Bari, il cui principale fornitore era un andriese» che a sua volta si riforniva da Orta Nova.

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