La cittadina lucana di Tito in finale per la corsa a “Capitale italiana del libro 2024”.
«È un’attestazione di apprezzamento per il lavoro fatto con il nostro dossier, al di là di chi vincerà», commenta, così, il vicesindaco di Tito (Potenza) Fabio Laurino l’arrivo in finale della cittadina lucana per il riconoscimento “Capitale italiana del libro 2024”. Il titolo viene assegnato ogni anno dal Consiglio dei Ministri a una città scelta tra quelle candidate tramite un apposito bando.
Chi vince ha a disposizione un assegno di cinquecentomila euro per progetti finalizzati alla promozione della lettura. L’iniziativa è stata lanciata nel 2020. La prima a conquistare il titolo è stata Chiari (Lombardia), seguita da Vibo Valentia (Calabria), Ivrea (Piemonte) e Genova. Tito, in corsa per il 2024, dovrà scalzare la concorrenza delle altre quattro finaliste: Grottaferrata (Lazio), San Mauro Pascoli (Emilia Romagna), Turianova (Calabria) e Trapani (Sicilia). Coinvolgimento e inclusione, identità, trasformazione e diversità, sono i temi al centro del dossier della candidatura dell’amministrazione.
«Puntiamo a fare rete con il capoluogo regionale e con i comuni del Potentino, Satriano di Lucania e Picerno», dice il vicesindaco di Tito. «L’idea – spiega – è creare un modello di sviluppo culturale che possa essere replicato in altre realtà nazionali». Varie le proposte in campo. Un esempio? «Un concorso nazionale – dice Laurino – sul romanzo storico con la collaborazione delle case editrici locali e della prof.ssa Francesca Sogliani che dirige le campagne di scavo Torre di Satriano in Tito». Il 31 gennaio una rappresentanza della cittadina sarà ascoltata da una commissione nominata dal Ministero della Cultura. Entro febbraio la proclamazione della città vincitrice.