Sono cinque complessivamente gli indagati nell’inchiesta su presunti maltrattamenti ai danni di ultra 80enni ospiti della Rsa Stella Maris di Manfredonia per i quali il pm di Foggia Matteo Stella aveva chiesto il carcere.
La gip Roberta Di Maria, concordando parzialmente con le richieste della Procura di Foggia, ha disposto i domiciliari solo per 4 di loro; mentre per il quinto indagato ha ritenuto che gli indizi di colpevolezza non siano sufficienti.
«Nonostante la gravità delle condotte poste in essere – scrive il gip nell’ordinanza – la misura della custodia in carcere costituisce l’estrema ratio tenuto conto dello stato di incensuratezza degli indagati» per tanto ha disposto gli arresti domiciliari per i quattro operatori.
Sarebbero 14 in tutto le vittime dei maltrattamenti, tutte ultra 80enni e in alcuni casi affette da patologie senili: «Ti ammazzo, ti butto giù, bufalo, storpia», alcuni degli insulti. E poi ancora schiaffi sul volto, pugni, spintoni afferrandoli per i capelli colpendoli con cinture, asciugamani e soffioni per la doccia. Per due anziani gli investigatori hanno anche riscontrato violenze sessuali.
Ai domiciliari finiscono: Antonio Vero (il solo a dover rispondere anche di violenza sessuale) di 42 anni; Mariano Paganini di 25, Michele Salcuni di 37 e Domenico Nuzziello di 31.
L’indagine è partita dalla denuncia sporta da un operatore sociosanitario che il 30 maggio si è presentato in commissariato sostenendo di aver assistito in prima persona a maltrattamenti fisici e verbali ad alcuni degli ospiti della Rsa da parte dei suoi colleghi indicando anche i presunti responsabili. Tuttavia lo stesso per timore di ritorsioni nei suoi confronti decise in quella circostanza di non sporgere denuncia.
«Pur non volendo anticipare sentenze e nel pieno rispetto dell’Autorità giudiziaria, non possiamo che esprimere profonda amarezza per quanto si apprende in ordine ai fatti avvenuti in una Rsa della provincia di Foggia. Il servizio alla persona deve essere sempre sacro, professionale e ossequioso verso tutte le necessità dei pazienti senza neppure immaginare, neppure lontanamente, episodi di abusi o metodi di contenzione offensivi della dignità della persona e dell’etica delle professioni», dichiara Antonio Perruggini, presidente dell’associazione di categoria Welfare a Levante che rappresenta le Rsa e centri diurni pugliesi, commentando la notizia dei quattro arresti per maltrattamenti in una struttura di Manfredonia, nel Foggiano.
«Bene ha fatto – aggiunge – la struttura a sospendere i presunti responsabili degli abusi e ci aspettiamo conseguenti provvedimenti esemplari una volta accertate le responsabilità. Le famiglie devono avere fiducia nel sistema di assistenza che quotidianamente e con grandissimi sacrifici assiste migliaia di anziani non autosufficienti e disabili avendo al tempo stessa la certezza che singoli eventi intollerabili come quelli descritti vengono duramente censurati dai gestori stessi e dalle Autorità competenti».