Tentato omicidio a Foggia: arrestati mandante e autista. In carcere un boss del clan Sinesi

A 9 anni dal ferimento di Vito Bruno Lanza, avvenuto a Foggia nell’ottobre del 2015, i carabinieri e la polizia del capoluogo dauno hanno arrestato due uomini: Roberto Sinesi, esponente di spicco dell’omonimo clan, e Sergio Ragno, ritenuto un suo sodale.

Nei loro confronti è stata eseguita un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia. Sono accusati di tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi e ricettazione. Reati aggravati dal metodo mafioso. Il provvedimento è stato eseguito in carcere dove i due si trovano perché detenuti per altri reati.

Secondo l’accusa, Sinesi e Ragno sarebbero rispettivamente il mandante e l’autista del mezzo rubato utilizzato per raggiungere il luogo dell’agguato che si inserirebbe nella guerra tra la batteria Sinesi-Francavilla, a cui sarebbero affiliati i due arrestati, e la batteria Moretti-Pellegrino-Lanza, a cui apparterrebbe la vittima.

Le indagini condotte dalla squadra mobile e dal nucleo investigativo dei carabinieri di Foggia e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari hanno consentito di delineare, anche grazie al contributo di alcuni collaboratori di giustizia, le responsabilità degli arrestati nel tentato omicidio: sull’auto che sarebbe stata guidata da Ragno viaggiavano anche i due esecutori materiali, già sottoposti a fermo di indiziato di delitto dalla squadra mobile di Foggia pochi giorni dopo l’agguato e condannati in via definitiva.

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