Taranto, violenza su minore disabile: il racconto della vittima in aula

Sarà necessaria una perizia sulla capacità a testimoniare e sulla credibilità di un ragazzo, oggi appena maggiorenne, che quando era minore avrebbe subìto violenza sessuale da parte di un 53enne. Ieri il ragazzo, gravato da lieve ritardo mentale, è stato sentito in aula dal giudice Giovanni Caroli e secondo quanto trapelato dall’incidente probatorio, ha fornito alcuni chiarimenti sulle vicende denunciate, ridimensionando la portata delle accuse.

L’indagato, difeso dall’avvocato Diego Maggi, è agli arresti domiciliari da fine marzo. Secondo l’accusa aveva stabilito un rapporto morboso e intimo col ragazzino. Gli proponeva giri in moto, gli regalava vestiti e oggetti, tra cui una bicicletta, cose buone da mangiare e tante altre attenzioni, ma poi voleva fare sesso. Questa in sintesi l’accusa mossa dalla vittima e ripetuta nei mesi scorsi davanti a un esperto psicologo infantile.

Gli episodi sarebbero avvenuti in un comune del Tarantino tra ottobre 2020 e dicembre 2021. Le indagini sono partite pochi giorni prima del Natale 2021, dopo la denuncia presentata dalla madre del ragazzo, che aveva notato comportamenti strani da parte del figlio. Gli strumenti informatici dell’indagato sono stati sequestrati. Per il giudice delle indagini preliminari Giovanni Caroli, gli «ampi, convergenti e pregnanti elementi indiziari acquisiti inducono in effetti a concludere con ragionevole certezza che l’indagato si sia reso responsabile del delitto contestato».

A dicembre 2021 la madre del ragazzo, affetto da epilessia durante l’infanzia, disturbo che gli ha causato un lieve ritardo nello sviluppo cognitivo e sociale, si è rivolta ai poliziotti. Ha raccontato che il figlio ha carattere molto ingenuo e facilmente influenzabile. Ha conosciuto il 53enne a una festa di compleanno. L’uomo si è offerto di riaccompagnarlo a casa in moto ed è nata subito un’amicizia molto stretta. L’adulto gli faceva regali ed era perfino geloso se il ragazzo trascorreva del tempo coi coetanei. L’uomo si era anche proposto di medicarlo dopo un intervento chirurgico alle parti intime. Un giorno la donna ha sorpreso il figlio durante una videochiamata sconvolgente. L’adulto era nudo sotto la doccia e il figlio pronunciava frasi inequivocabili dal chiaro riferimento sessuale. Il ragazzo ha poi confidato alla madre che l’amico di oltre trent’anni più grande si era offerto di depilarlo, di fargli massaggi, anche nella sede di un’associazione del paese, di cui aveva le chiavi. Ben presto questi incontri si erano fatti più piccanti, fino a riguardare veri e propri atti sessuali. Cinque, dieci rapporti a settimana, ha scritto il giudice nell’ordinanza. Alla madre del ragazzo il presunto violentatore ha invece riferito che era il figlio a cercarlo e tentare approcci sessuali da lui però respinti.

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