Il Tribunale di Taranto ha riconosciuto un risarcimento di 540mila euro che il ministero della Difesa dovrà a un operaio tubista dell’indotto dell’Arsenale militare di Taranto che ha contratto il mesotelioma pleurico lavorando a contatto con l’amianto sulle navi della Marina.
È quanto rende noto Luciano Corleo, presidente di Contramianto onlus, che ha assistito la famiglia dell’operaio, ricostruendo la sua vita lavorativa.
«Le navi della Marina Militare – spiega l’associazione – su cui aveva lavorato l’operaio per quasi un ventennio, sino alla metà degli anni 90, erano tutte coibentate con amianto come si legge negli atti acquisiti presso l’Arsenale di Taranto».