Una villa con piscina a Taranto, un’auto, due imprese attive nel settore della ristorazione e della vendita di pesce fresco e conti correnti: ammonta a circa 2,5 milioni di euro il valore dei beni confiscati a un tarantino esponente della Sacra corona unita.
L’uomo è stato condannato, in via definitiva, per contrabbando di tabacchi, detenzione di armi clandestine, ricettazione e associazione mafiosa.
La confisca, che segue al sequestro preventivo avvenuto nel novembre 2020, è stata eseguita dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Taranto su provvedimento della Corte d’appello di Lecce.
Stando a quanto accertato dalle indagini, condotte dalla Dda di Lecce, l’uomo avrebbe impiegato «gli introiti delle lucrose attività delittuose» per acquistare beni e nella gestione di imprese intestate ai suoi più stretti familiari.
Quanto confiscato sarà definitivamente affidato alla gestione dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.