Taranto, bimbo morto per disidratazione: la Asl condannata a risarcire con un milione di euro

“La vita di quel bambino si poteva salvare”. Lo sostiene la giudice Annagrazia Lenti della sezione civile del tribunale di Taranto che, dopo una vera e propria battaglia legale durata ben dieci anni e contraddistinta da diverse perizie e contro-perizie medico-legali, ha condannato l’Asl di Taranto a risarcire con un milione di euro il danno da perdita parentale patito dai genitori e dal fratello di un bambino di un anno deceduto per disidratazione da gastroenterite.

Il tribunale ha dato ragione ai familiari del piccolo, assistititi dagli avvocati Mario Soggia e Massimo Saracino, stabilendo che il bambino morì in conseguenza della grave disidratazione causata dai ripetuti episodi di vomito determinati da una semplice gastroenterite.

“Qualora i sanitari – recita la sentenza – avessero disposto il ricovero ospedaliero del paziente già in occasione del primo accesso al Pronto Soccorso ed avessero quindi attivato da subito le procedure di reidratazione per via endovenosa, le condizioni di salute del bambino non sarebbero ulteriormente degenerate e quindi non sarebbe deceduto per arresto cardiaco”.

La vicenda giudiziaria prese il via da una vacanza trasformatasi purtroppo in tragedia nell’estate del 2013, quando la famiglia di origini italiane, ma che per ragioni lavorative viveva stabilmente in Germania, decise di trascorrere le vacanze al mare, nella zona di Chiatona, nel Tarantino.

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