Un ispettore e due agenti di polizia penitenziaria, in servizio nel carcere di Taranto, hanno dovuto fare ricorso alle cure del pronto soccorso dopo essere stati aggrediti da un detenuto.
È accaduto ieri quando un 30enne tarantino, che sta scontando una pena definitiva per reati contro il patrimonio, si è scagliato contro i tre poliziotti che non avevano autorizzato il ritiro di una coperta portata dai familiari ma era del tipo non consentito dal regolamento penitenziario.
A denunciarlo è il segretario nazionale del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe), Federico Pilagatti, riferendo che i tre agenti, presi alla sprovvista, «hanno riportato dei danni che sono stati medicati presso il pronto soccorso del locale nosocomio, e non hanno potuto nemmeno reagire altrimenti avrebbero rischiato loro di essere incriminati».
Pilagatti evidenzia che «lavorare in un carcere è sempre stato un lavoro molto delicato e pericoloso, ma ultimamente è diventato impossibile a causa della grave carenza di poliziotti penitenziari e degli innumerevoli episodi di violenza e prepotenza da parte dei detenuti nei confronti degli agenti che sanno quando entrano nel penitenziario, ma non sanno quando e come ne usciranno al termine del servizio».