La Regione Puglia e il commissario per il dissesto idrogeologico si sono costituiti parte civile nell’udienza preliminare a carico di 12 persone, tra cui Elio Sannicandro, ex direttore generale di Asset Puglia ed ex soggetto aggiudicatore della Commissione regionale per il dissesto idrogeologico, interdetto nel novembre scorso (per un anno) con l’accusa di aver ricevuto tangenti per 60mila euro dall’imprenditore di Lucera Antonio Di Carlo in cambio di appalti per lavori al torrente Picone e della lama Lamasinata, a Bari.
Oggi le parti hanno sollevato questioni preliminari sulle quali deciderà il giudice nella prossima udienza, fissata per il 25 giugno prossimo.
I fatti risalgono al periodo tra il 2019 e il 2020, quando il dirigente ricopriva il ruolo di soggetto attuatore della commissione regionale per il dissesto idrogeologico.
In casa di Sannicandro gli inquirenti trovarono e sequestrarono durante le indagini 8.500 euro in contanti, ritenuti parte di quella tangente.
I reati, contestati a vario titolo, ai 12 indagati sono di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e turbata libertà degli incanti.